Un’opera d’arte non solo da ammirare, ma adesso anche da toccare, per coglierne l’essenza più profonda: è la Madonna col bambino tra due angeli di Donatello, di cui è stata realizzata una replica tattile, da questa settimana a disposizione di tutti i visitatori del Museo di Palazzo Pretorio di Prato.
Per produrre la replica, realizzata grazie al generoso contributo degli Staatlichen Museen di Berlino, sull’originale è stato applicato uno scanner a luce strutturata con dettaglio massimo di 200 micrometri; successivamente il file, rielaborato mediante software di editing 3D, è stato preparato per la stampa stereolitografica (ovvero foto-polimerizzazione di resina reattiva alla luce UV) con dettagli di stampa a 100 micrometri per layer.
L’originale, che fa parte della collezione di Palazzo Pretorio, è un’opera in terracotta realizzata tra il 1415 e il 1420; si tratta di un tabernacolo, di probabile provenienza domestica, con la rappresentazione di Maria che tiene in braccio il figlio. Un’opera giovanile di Donatello, che racchiude già alcuni aspetti stilistici che renderanno lo scultore uno dei più grandi artisti del Rinascimento.
E adesso la replica, identica in tutto e per tutto all’originale, è disposizione dei visitatori del museo pratese, che potranno toccarla liberamente ammirando la maestria di Donatello e cogliendo in pieno tutti i dettagli dell’opera. Anche i visitatori ipovedenti, guidati dal personale del Museo di Palazzo Pretorio, attraverso il tatto potranno sperimentare direttamente concetti spaziali come il punto di vista, le proporzioni, i dettagli e la percezione d’insieme dell’opera di Donatello. Sono in previsione collaborazioni con le associazioni degli ipovedenti per promuovere la visita alla replica tattile.
“Con questo progetto – commenta Rita Iacopino, direttrice del Museo – Palazzo Pretorio si conferma ancora una volta come luogo inclusivo nella convinzione che l’arte, attraverso colori, tratti e suoni, possa essere in grado di sollecitare la creatività e accrescere l’esperienza di relazione, socialità e partecipazione”.