Ben Vautier, nato a Nizza nel 1935, è stato un artista francese di origini italiane, figura chiave del movimento Fluxus e tra i principali esponenti dell’arte concettuale. La sua opera, caratterizzata da un’ironia dissacrante e un’attitudine provocatoria, ha messo in discussione i concetti tradizionali di arte e il ruolo dell’artista nella società.
L’incontro con Fluxus e il Manifesto
Vautier si unì al movimento Fluxus nel 1962, venendo a stretto contatto con artisti come George Maciunas, Nam June Paik e Wolf Vostell. Con Fluxus, Vautier condivideva l’idea di abbattere le barriere tra arte e vita, di trasformare ogni azione quotidiana in un’opera d’arte e di coinvolgere il pubblico in esperienze interattive.
Un esempio emblematico del suo approccio è il suo contributo al Manifesto Fluxus del 1962, in cui dichiarava: “L’arte è per tutti. L’arte è vita. La vita è arte. Non c’è distinzione tra arte e vita.” Questa affermazione radicale, che riecheggiava il concetto dadaista di “anti-arte”, ha avuto un impatto profondo sul panorama artistico dell’epoca.
Le sue opere: oltre le istruzioni e le performance
Tra le sue opere più celebri troviamo:
“Je suis artiste” (“Sono artista”): un’affermazione autoreferenziale che contesta la definizione di artista come figura elitaria e inaccessibile.
“Le mouvement est mon oeuvre” (“Il movimento è la mia opera”): un’opera performativa in cui Vautier invitava il pubblico a muoversi liberamente nello spazio espositivo, sottolineando l’importanza della partecipazione attiva del fruitore.
“Tableaux-instructions” (“Tavole-istruzioni”): semplici istruzioni scritte che invitavano il pubblico a compiere azioni banali, trasformandole in gesti artistici.
Oltre a queste opere iconiche, Vautier ha esplorato diverse forme espressive, tra cui la pittura, la scultura, la performance e la poesia. Tra i suoi lavori pittorici, ricordiamo la serie “Tableaux-Miroirs” (“Tavole-Specchi”), dove l’artista rifletteva la sua immagine in specchi deformanti, creando un’immagine ironica e distorta di sé stesso. Nelle sue sculture, spesso realizzate con materiali poveri e di recupero, Vautier esplorava tematiche come la banalità del quotidiano e la natura effimera dell’arte.
L’eredità di Vautier: un’influenza duratura
L’influenza di Vautier sull’arte contemporanea è stata profonda e duratura. La sua opera ha contribuito a sdoganare l’arte concettuale, aprendo la strada a nuove forme di espressione artistica e a una maggiore interazione tra artista e pubblico. Le sue idee radicali e la sua attitudine provocatoria hanno continuato a ispirare generazioni di artisti, facendo di lui una figura di riferimento fondamentale nell’arte del XX secolo.
Per approfondire:
ben-vautier.com | fluxusmuseum.org | wikipedia.org
Immagine in evidenza
Ben Vautier dans son atelier de Nice photographié par Gil Zetbase (2016)
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