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E’ online l’archivio fotografico inedito della Fondazione Carlo Levi

E' online l'archivio fotografico inedito della Fondazione Carlo Levi

E’ ufficialmente online l’Archivio fotografico della Fondazione Carlo Levi, un fondo fotografico inedito raccolto in vita da Carlo Levi, di proprietà della Fondazione da lui creata, attualmente conservato presso l’Archivio Centrale dello Stato di Roma. Il lavoro di valorizzazione e diffusione dell’archivio fa parte del progetto “L’archivio fotografico di un protagonista del Novecento: Carlo Levi”, a cura di Daniela FontieAntonella Lavorgnaper la Fondazione Carlo Levi, vincitore dell’avviso pubblico “Strategia Fotografia 2020” e promosso e sostenuto dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.

Il progetto si articola in tre sessioni -Archivio digitale, Mostra fotografica e Giornata di studi- che hanno l’obiettivo di ripercorrere la memoria storica del nostro paese attraverso gli occhi di uno dei protagonisti del Novecento, artista, scrittore, uomo politico fra i più completi, complessi e multiformi che l’Italia abbia espresso nel XX secolo.

L’Archivio fotografico della Fondazione Carlo Levi è costituito da circa 10:000 fotografie raccolte durante tutta la vita dall’intellettuale artista e scrittore e che coprono un arco temporale che parte degli inizi del Novecento fino ad arrivare alla fine degli anni Settanta. Il materiale conservato è eterogeneo e racconta principalmente il lato pubblico dell’artista con alcuni accenni al mondo privato e familiare. La selezione delle oltre 1500 fotografie messe on line è proposta come una mostra di fotografia nella quale vengono presentati i nuclei tematici più significativi fra i molti inclusi nel fondo: il “diario” dei suoi viaggi compiuti, soprattutto negli anni Cinquanta e Sessanta, nei luoghi e tra le genti del Sud d’Italia: Calabria, Basilicata, Sicilia e Sardegna; la serie di reportage fotografici firmati da fotografi internazionali come David Seymour (130 scatti) e Hanry Cartier-Bresson (soggetti romani contenenti 25 fotografie) che, oltre ad essere amici dell’artista, lo ritenevano un punto di riferimento per la documentazione e la denuncia del disagio sociale; l’utilizzo della fotografia, attraverso fotografi professionisti, come strumento per impostare i soggetti da ritrarre, per annotare particolari situazioni ambientali che avrebbe ripreso nei suoi quadri come il rilevante materiale fotografico realizzato da Mario Carbone per il grande telero Lucania’ 61 eseguito da Levi in occasione delle celebrazioni torinesi del Centenario dell’Unità d’Italia (il servizio originale conservato nell’Archivio di Carbone è di oltre 400 fotografie, mentre il fondo Carlo Levi ne conserva circa la metà).

All’interno della selezione un nucleo di particolare interesse è la serie di “Ritratti” di Levi realizzate da numerosi fotografi professionisti tra cui Arnold Newman, Marilyn Gerson, Carl Van Vechten, Erich Hartmann e Anatole Saderman, per citarne alcuni, che testimoniano l’interesse che la figura del nostro intellettuale suscitava anche in campo internazionale; alcuni di questi scatti lo riprendono nel suo atelier durante la realizzazione di opere pittoriche e in alcuni casi con il modello in posa (assai spesso celebri, come Alberto Moravia, Silvana Mangano, Anna Magnani).
In questa prima selezione dal fondo, non poteva manca il Levi impegnato nella politica e nel sociale (senatore della Repubblica per due legislature), sempre presente nei convegni e nei raduni a sostegno dei grandi temi come la pace e la lotta alla mafia, o ancora durante le manifestazioni per i diritti civili nazionali e internazionali.

L’Archivio on line, basato sulla piattaforma open source xDams, ha permessodi utilizzare il rigore scientifico nella descrizione di dati e metadati (utilizzando la scheda F-ICCD), e allo stesso tempo di compilare dei campi descrittori e di inserire parole chiave così da mettere in relazione tra loro temi, luoghi, persone, istituzioni presenti nelle varie fotografie e rendere la ricerca più dettaglia e più veloce.

Al fruitore il piacere di scoprire la memoria storica conservata in ogni scatto fotografico.

Nota biografica

La vita di Carlo Levi (1902-1975) è stata scandita da tre grandi passioni: la pittura, la scrittura e la politica che si intersecano durante tutto l’arco della sua vita. Si laurea in medicina, ma da giovanissimo si interessa alla pittura; ottiene i primi risultati a partire dal 1923 e partecipa con regolarità agli eventi nazionali e internazionali con rassegne collettive e personali. Negli anni successivi Levi trascorre lunghi periodi a Parigi e nel 1929 espone con il gruppo dei Sei di Torino, sostenuti dal critico Edoardo Persico e dallo storico dell’arte e critico Lionello Venturi. Fra i fondatori di Giustizia e libertà (1929) è arrestato nel 1934 e inviato al confino in Lucania dal 1935 al 1936. Da tale esperienza nasce la stesura del suo scritto più famoso, Cristo si è fermato a Eboli, pubblicato nel 1945, che fa conoscere al mondo la condizione della civiltà contadina del Sud Italia. L’attività artistica prosegue intensa per tutti gli anni del dopoguerra fino alla morte con mostre personali in Italia e all’estero, intrecciata alla sua costante produzione letteraria e alla sua presenza sulla scena politica. Nel 1973 è colpito da distacco della retina ed è sottoposto a due interventi chirurgici: in stato di temporanea cecità, realizza 140 disegni e scrive, con l’ausilio di uno speciale telaio, l’opera che sarà pubblicata postuma con il titolo Quaderno a cancelli. Muore a Roma il 4 gennaio 1975.

La Fondazione Carlo Levi è costituita nel 1975 per volontà testamentaria dell’artista e riconosciuta come Ente morale nel 1979. Gli scopi statuari della Fondazione sono la conservazione e la valorizzazione del proprio patrimonio che consiste in una raccolta di 800 dipinti; un archivio di manoscritti e di materiale documentario sull’artista (dichiarato di interesse nazionale con decreto ministeriale); un archivio fotografico di oltre 8000 stampe fotografiche più negativi e due pellicole di girato inedito (CBS Television Network di New York).