“Effetti dell’azione incosciente”: il murale di Gola Hundun

"Effetti dell’azione incosciente": il murale di Gola Hundun

Inizia da “Effetti dell’azione incosciente” il progetto di Gola Hundun per la sua città natale Bellaria-Igea Marina (RN). L’opera appena ultimata sulla facciata del Palazzo del Turismo, è infatti la prima di una serie di iniziative che seguiranno nel corso dei prossimi mesi, patrocinate dalla municipalità e organizzate dalla Fondazione VerdeBlu.

Il progetto nasce da una riflessione sul mare e su come l’azione dell’uomo e delle politiche del turismo di massa degli scorsi decenni abbia sortito un impatto negativo sul patrimonio naturalistico della riviera romagnola; tematica tristemente condivisa in diverse aree del pianeta, che come sempre Gola Hundun sceglie di coniugare in un’ottica di denuncia locale e globale al contempo.

Nel murales viene raffigurata una barriera corallina rigogliosa, ricca di specie animali e vegetali.

Le barriere coralline, considerate meraviglie del mondo, nonché le più grandi e complesse forme di vita conosciute, a causa dell’acidificazione del Mare dei Coralli si stanno riducendo a degli scheletri di calcare.

Analogamente a quanto accade in natura, anche in facciata la scena va progressivamente a sbiadirsi fino ad annullarsi totalmente in un bianco assoluto che indica l’assenza, la perdita, il vuoto che l’azione dell’uomo causa nell’ecosistema. La connessione tra l’opera e il luogo in cui è stata realizzata è duplice: il murale è stato dipinto là dove prima si ergeva una pineta costiera che circondava un piccolo convento, in seguito abbattuta per lasciare spazio all’iconico Palazzo del Turismo, simbolo di una politica tipica del boom economico, volta ad un turismo di massa, basato sul profitto immediato, poco lungimirante.

L’opera costituisce un invito alla riflessione circa la mancanza di empatia che l’essere umano manifesta nei confronti delle altre forme di vita che popolano il suo stesso pianeta e al pensiero che ad ogni azione corrisponda una reazione. Il murale in questione vuole sottolineare la concatenazione tra il mondo, le forze che lo muovono e gli esseri che lo abitano. In questo caso: l’abbattimento dei boschi, l’allargamento del buco dell’ozono, lo scioglimento dei ghiacci, l’acidificazione dei mari e lo sbiancamento degli oceani.

Conoscenza e comprensione degli effetti delle scelte antropiche sono alla base di questa opera che mira ad essere un faro sull’azione dell’uomo, basata sulla logica del presente e mai di un futuro. L’essere umano crede ancora di essere in testa alla piramide alimentare e di avere il diritto di regolare il mondo, ma gli effetti di queste convinzioni che trovano le proprie radici nella divisione del mondo di Platone, perpetuato successivamente dai grandi monoteismi, in pochi secoli hanno portato alla situazione di crack ecologico e climatico che stiamo vivendo oggi.

Gola Hundun (1982, Cesena, Italia). Il lavoro di Gola Hundun mostra il rapporto tra gli esseri umani e la biosfera. Esplora temi come la comunicazione interspecie, lo sciamanesimo, il ritorno al mondo naturale, il vegetarismo e la spiritualità. La prima incursione di Gola nel mondo dell’arte inizia con una formazione presso il liceo artistico di Ravenna. A 12 anni muove i suoi primi passi nel mondo dei graffiti, ma all’età di 14 anni torna nella dimensione intima dello studio per creare le sue prime illustrazioni e dipinti. Continua i suoi studi all’Accademia di Bologna, dove si laurea in Belle Arti. Nel 2004 si trasferisce a Barcellona. È a Barcellona che il suo lavoro viene nuovamente influenzato dai graffiti della strada che riportano le sue creazioni su parete. La fine del 2000 vede un periodo di crescente e sporadica attività mentre viaggiava tra l’Italia, la Spagna e il resto d’Europa. Nel 2010 trascorre un semestre di residenza in Quebec, dove inaugura la sua carriera artistica in termini globali. Dal allora il suo lavoro lo ha portato a visitare molti paesi in tutto il mondo con mostre collettive e personali a San Paolo – Brasile (2011), Jenin – Palestine (2011), Mosca – Russia(2012), Tokyo – Giappone (2012), Almaty – Kazakistan (2013), Miami – Stati Uniti (2014), Repubblica Dominicana (2016), San Francisco – USA (2017), Australia (2018). L’universo che crea ha sempre un’interpretazione allegorica ed è arricchito da molte influenze come la cultura post-umana, la mitologia, l’arte sacra, la zoologia, la botanica, l’arte psichedelica. Oltre al suo lavoro di pittore, Gola Hundun crea anche installazioni pubbliche che incorporano tessuti, piante viventi, musica e performance.
golahundun.com