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1948: la Biennale di Peggy Guggenheim
venerdì 25 Maggio 2018 - lunedì 14 Gennaio 2019
sede: Collezione Peggy Guggenheim (Venezia).
cura: Gražina Subelyte.
Il 2018 segna il 70° anniversario dell’esposizione della collezione di Peggy Guggenheim all’interno delle sale del Padiglione Greco alla XXIV Biennale di Venezia.
La prima volta in assoluto che la collezione della mecenate veniva esposta in Europa.
Nelle Project Rooms del museo viene ricreato l’ambiente del Padiglione, allestito in quell’occasione dal celebre architetto veneziano Carlo Scarpa.
Peggy Guggenheim nasce il 26 agosto 1898 da Benjamin Guggenheim e Florette Seligman. Benjamin Guggenheim è uno dei sette figli, che assieme al padre Meyer (di origini svizzere) crearono un fortuna di famiglia alla fine dell’Ottocento, basata sull’estrazione mineraria e la lavorazione primaria dei metalli, in particolare argento, rame e piombo. I Seligman sono invece una delle maggiori e più importanti famiglie di banchieri americani. Peggy cresce a New York. Nell’aprile del 1912 il padre muore eroicamente nel naufragio del Titanic.
Nel 1921 Peggy si reca in Europa. Grazie al marito Laurence Vail (padre dei suoi due figli Sindbad e Pegeen, quest’ultima un’artista), si ritrova presto a frequentare la Parigi bohémienne e il circolo degli espatriati americani. Molte delle amicizie che stringe allora, ad esempio con Constantin Brancusi, Djuna Barnes e Marcel Duchamp, dureranno per tutta la vita. Quando nel 1938 Peggy apre una galleria d’arte a Londra, chiamandola Guggenheim Jeune, dà inizio a 39 anni ad una carriera che avrebbe influenzato significativamente il corso dell’arte del dopoguerra. L’amico Samuel Beckett insiste affinché si dedichi all’arte contemporanea, in quanto “cosa vivente”, e Duchamp la presenta gli artisti e le insegna, come lei stessa ebbe a dire, “la differenza tra l’arte astratta e surrealista”. La prima mostra esporrà le opere di Jean Cocteau, mentre la seconda sarà la prima personale di Vasily Kandinsky in Inghilterra.
Nel 1939 Peggy concepisce l’idea “di aprire un museo d’arte moderna a Londra”, con l’amico Herbert Read in qualità di direttore. Il museo doveva ispirarsi a principi storici e l’elenco degli artisti che dovevano esservi rappresentati, redatto da Herbert Read e successivamente rivisto da Duchamp e Nellie van Doesburg, formerà la base della collezione di Peggy. Nel 1939-40, abbandonato il progetto di un museo a Londra, Peggy acquista con impegno opere per la sua collezione, determinata nell’intento di “comprare un quadro al giorno”. Alcuni capolavori, come i quadri di Georges Braque, Salvador Dalí, Piet Mondrian e Francis Picabia vennero comprati all’epoca. Stupisce Fernand Léger acquistando il suo quadro Uomini in città nel giorno in cui Hitler invade la Norvegia. Acquista poi Uccello nello spazio di Brancusi mentre i tedeschi si avvicinano a Parigi, e solo allora decide di lasciare la città. Nel luglio del 1941 Peggy lascia la Francia occupata dai nazisti e ritorna a New York assieme ai figli Simbad, Pegeen, l’ex marito Laurence Vail (con la sua seconda moglie Kay Boyle e i figli) e Max Ernst, che sposerà pochi mesi dopo.
Nell’ottobre del 1942, Peggy inaugura la sua galleria/museo Art of This Century. Creata dall’architetto di origini austriaco-rumene Frederick Kiesler, la galleria si compone di spazi espositivi innovativi, che la rendono presto una delle più stimolanti sedi espositive di arte contemporanea di New York. Della serata inaugurale Peggy scrisse: “Indossai un orecchino di Tanguy e uno di Calder, per dimostrare la mia imparzialità tra l’arte surrealista e quella astratta”. Peggy vi espone la propria collezione di arte cubista, astratta e surrealista, che era già sostanzialmente quella ancor oggi visibile a Venezia. Realizza inoltre un catalogo straordinario curato da André Breton, con una copertina disegnata da Max Ernst e organizza mostre temporanee dei maggiori artisti europei e di numerosi artisti americani allora sconosciuti, come Robert Motherwell, William Baziotes, Mark Rothko, David Hare, Richard Pousette-Dart, Robert de Niro Sr, Clyfford Still e Jackson Pollock, la “stella” della galleria, cui viene dedicata la prima personale alla fine del 1943. Fin dal luglio dello stesso anno Peggy lo promuove attivamente e ne vende le opere. Gli commissiona, inoltre, la sua opera più grande, Murale, che in seguito donerà all’Università dello Iowa.
Pollock e gli altri artisti fanno parte dei pionieri dell’Espressionismo Astratto americano, che ha tra le sue fonti principali il Surrealismo, conosciuto proprio alla galleria Art of This Century. Più importante, comunque, è l’incoraggiamento che Peggy e il suo amico e assistente Howard Putzel offrono agli esponenti della nascente avanguardia newyorkese. E così che Peggy e la sua collezione svolgono un ruolo chiave nello sviluppo del primo movimento artistico americano di rilievo internazionale.
Nel 1947 Peggy decide di ritornare in Europa, dove la sua collezione viene epsosta per la prima volta alla Biennale di Venezia del 1948, nel padiglione greco. È così che le opere di artisti come Arshile Gorky, Jackson Pollock e Mark Rothko vengono esposte per la prima volta in Europa. La presenza di opere cubiste, astratte e surrealiste rende l’esposizione al padiglione greco la più completa e coerente descrizione del modernismo mai presentata fino ad allora in Italia. Alla fine del 1949 Peggy acquista, a Venezia, Palazzo Venier dei Leoni, dove si trasferisce con la sua collezione. Nel 1950 organizza, nell’Ala Napoleonica del Museo Correr a Venezia, la prima personale di Jackson Pollock in Europa. Nel frattempo la sua collezione è esposta a Firenze e a Milano, quindi ad Amsterdam, Bruxelles e Zurigo. A partire dal 1951 la collezione è nuovamente a Palazzo Venier dei Leoni e comincia ad essere aperta annualmente al pubblico durante i mesi estivi. Nel corso dei trent’anni trascorsi a Venezia, Peggy continua a collezionare e sostenere artisti, come ad esempio Edmondo Bacci e Tancredi Parmeggiani, conosciuti nel 1951. Nel 1962 viene insignita della cittadinanza onoraria della città di Venezia.
Nel 1969 il Museo Solomon R. Guggenheim di New York invita Peggy ad esporvi la sua collezione. Nel 1970 lei decide di donare il suo palazzo e nel 1976 le sue opere d’arte alla Fondazione Solomon R. Guggenheim. La Fondazione venne creata nel 1937 dallo zio di Peggy, Solomon, per promuovere la comprensione dell’arte e fondare e dirigere “uno o più musei”, a partire dal Museo Solom R. Guggenheim che ospitava la sua collezione dal 1959 nella famosa struttura a spirale realizzata da Frank Lloyd Wright nella 5th Anevue di New York.
Peggy Guggenheim muore all’età di 81 anni, il 23 dicembre 1979. Le sue ceneri sono seppellite in un angolo del giardino del suo museo. Da allora, sotto la supervisione della Fondazione Guggenheim, la Collezione Peggy Guggenheim e diventata uno dei maggiori musei d’arte moderna al mondo.