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Abel Zeltman. Todavìa cantamos
venerdì 9 Novembre 2018 - venerdì 1 Marzo 2019
sede: Hotel Oxford – Spazio Q’4rt (Roma).
cura: Camilla Falcioni.
Abel Zeltman, nato a Buenos Aires nel 1968 e oggi attivo a Pesaro, presenta a Roma una scelta di opere che appartengono a vari cicli della sua vita.
Il calcio, il tango, il circo, sono alcuni dei temi trattati e cari all’artista le cui creazioni nascono da tecniche composite.
Usa materiali diversi, dall’acrilico al carboncino, ma anche presi dal quotidiano, asfalto, carta, ritagli di giornale, applicati su tavola o tela, o ancora semplici post- it per piccole storie.
Nascono così “immagini” aderenti alla realtà eppure trasfigurate in un linguaggio originale ed unico che è la cifra riconoscibile del suo stile.
Volti e figure non sono rassicuranti, escono malconci e stremati dopo i salti mortali della vita ma comunque le acrobazie continuano e gli intensi colori in contrasto si scoprono essere in armonia.
Da qui il titolo della mostra nato durante un viaggio in treno, parlando di una canzone molto cara agli argentini, “Todavìa cantamos” di Victor Heredia, dedicata ai “desaparecidos”.
Spiega Abel “lo scorrere del tempo, dei ‘paesaggi storici’ che sfrecciano fuori dal finestrino, suscitano malinconia e rammentano la nostra effimera esistenza, ma nella propria arte, nelle proprie passioni, si può ritrovare quel gusto per la vita e quella speranza che nonostante tutto ci mantiene vivi e propensi a continuare con grinta per una nuova rinascita”.
Abel Zeltman Nato a Buenos Aires il 29 marzo 1968, attualmente vive e lavora a Pesaro. Comincia a frequentare l’Accademia di Belle Arti “P. Pueyrredón” di Buenos Aires nel 1988, anno in cui partecipa e vince, a soli 20 anni, il 1° premio al concorso nazionale di disegno per studenti. Da subito, inizia così ad affermarsi in una serie di diverse specialità, come disegno, pittura, incisione, fotografia, murales, dove ottiene premi a livello nazionale e internazionale. Nel 1994 ottiene il diploma di laurea in disegno e incisione presso l’Accademia di Belle Arti di Buenos Aires e inizia un percorso parallelo tra l’insegnamento e la grafica. Nel 1995 si trasferisce in Italia, e nello stesso anno vince il 1° premio alla Rassegna Internazionale di pittura “G. B. Salvi” a Sassoferrato (sez. Stranieri), organizzato dall’Università degli Studi di Urbino. Ha esposto le sue opere in molte città italiane, tra cui Roma, Milano, Torino, Bologna, Trento e Pesaro. Nel corso degli anni, i suoi lavori hanno ricevuto prestigiosi riconoscimenti: oltre a essere pubblicati nelle principali testate italiane e internazionali (tra cui Il Resto del Carlino, Il Messaggero, La Repubblica in Italia, e Clarín, La Nación e Página 21 in Argentina), sono stati riproposti sulla copertina di dischi (Orchestra Reunion Cumbre, dedicato ad Astor Piazzolla), libri (Sapessi, Sebastiano di Milton Fernandez, Il più maldestro dei tiri di Marco Ciriello), scenografie televisive e cinematografiche (per il programma “Mixer” di Giovanni Minoli e il film Che ne sarà di noi di Giovanni Veronesi). Infine, sono stati inseriti all’interno di importanti volumi e cataloghi, tra i quali i volumi a cura di Armando Ginesi, Artisti stranieri nelle Marche, e l’atlante degli artisti Le Marche e il XX secolo. Abel Zeltman è stato inoltre selezionato da Vittorio Sgarbi per il Padiglione italiano della Biennale di Venezia 2011 Urbino.
Ufficio Stampa: Alessandra Zanchi
Inaugurazione: venerdì 9 novembre 2018 ore 18:30