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Abu Simbel. Il viaggio del Faraone – Due secoli di presidio veneto a salvaguardia dei templi

sabato 23 Novembre 2019 - domenica 12 Gennaio 2020

Abu Simbel. Il viaggio del Faraone - Due secoli di presidio veneto a salvaguardia dei templi

sede: Palazzo Zuckermann (Padova).

Il nome di Giovanni Battista Belzoni, esploratore dell’Egitto, per molti aspetti padre della moderna egittologia è indissolubilmente legato ad Abu Simbel, nella Nubia, un complesso templare intagliato nella roccia, voluto dal faraone Ramses II sul finire del secondo millennio a.C.
Sulla facciata del tempio principale, alta 33 metri e larga 38, spiccano le quattro statue del faraone, alte ognuna 20 metri.
Il secondo tempio, più piccolo, è dedicato a Nefertari, moglie di Ramses.

Il tempio maggiore era quasi scomparso, inghiottito dalla sabbia, quando nell’agosto del 1817 Belzoni, dopo giorni di fatica inenarrabile, riuscì a disseppellirlo e a entrare, restando stupefatto dalla bellezza dell’interno.
Negli anni Sessanta la costruzione della diga di Assuan mise a repentaglio la sopravvivenza di molte realtà archeologiche della Nubia, tra cui Abu Simbel.
L’Unesco lanciò un appello al mondo per il salvataggio dei monumenti e risposero ben 122 nazioni che si misero a disposizione con l’invio di tecnici, di archeologi o con aiuti in denaro.
Fu così che venne decisa una nuova operazione al limite dell’impossibile: lo smontaggio del complesso templare e la sua ricostruzione in un punto più alto, al riparo dalle acque del lago Nasser creato dalla diga.
All’epoca si scatenò un vivace dibattito sulle modalità con cui questa operazione dovesse essere fatta e l’intero progetto venne seguito, per conto dell’Unesco, da Piero Gazzola, allora alla guida della Soprintendenza del Veneto occidentale.
I lavori vennero aggiudicati a un consorzio internazionale di imprese che si avvalsero della collaborazione di Luigi Rossato, ingegnere padovano, che studiò un sistema di taglio della fragile pietra arenaria in grado di minimizzare le linee di frattura dei blocchi.
Con lui fu all’opera una poderosa squadra di cavatori molti dei quali della vicentina Valle del Chiampo.
Il tempio di Abu Simbel fu così portato a nuova vita e ancora una volta grazie all’intervento di un padovano e di una realtà per gran parte veneta.
Il complesso di Abu Simbel è stato riconosciuto Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco nel 1979.

A cinquant’anni dall’eccezionale impresa ingegneristico-archeologica di salvataggio dello straordinario sito archeologico egizio, una mostra ne ricorda i protagonisti e documenta le diverse spettacolari fasi dei lavori e le tecnologie messe in atto.
Con straordinarie foto e video dell’epoca sono ripercorse le tappe dell’intera operazione, condotta con ingegno, professionalità e passione, che ha unito il mondo nella salvaguardia di un bene culturale comune.

Inaugurazione: sabato 23 novembre alle ore 18

Dettagli

Inizio:
sabato 23 Novembre 2019
Fine:
domenica 12 Gennaio 2020
Categoria Evento:
Tag Evento:
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Sito web:
https://www.legittodibelzoni.it/

Luogo

PALAZZO ZUCKERMANN
Corso Giuseppe Garibaldi, 33
Padova, 35137 Italia
+ Google Maps
Phone
049 8205664
Visualizza il sito del Luogo