sede: Ristorante del Bar del Fico (Roma).
Per l’inaugurazione della nuova stagione 2023/24, MUDAC presenta la personale di Adriano Segarelli, pittore, scultore e scrittore romano, classe 1978, che con le sue opere, dall’atmosfera vibrante e sospesa, guarda all’antico e si nutre di richiami che vanno dall’arte rinascimentale, a quella del primo Novecento.
Segarelli, sempre dedito al miglioramento, a livello tanto compositivo e stilistico, quanto tecnico è un artista che ama definirsi autodidatta, avendo trovato i suoi “professori” negli antichi maestri, più che nei contemporanei, di cui è un instancabile studioso.
A tal proposito, è notevole l’interesse del pittore per il recupero di alcune procedure, ormai pressoché cadute in disuso, come l’affresco che ha avuto modo di approfondire a Brescia, presso l’atelier Mariani.
In questo filone si colloca anche la recente predilezione dell’artista per l’uso dell’olio, anziché dell’acrilico.
Infatti, per quanto più complesso da trattare, l’olio consente di raggiungere dei risultati, in termini di velature cromatiche e resa dei volumi, per lo più estranei ai colori artificiali.
Ma, in materia di colori, Adriano Segarelli va ancora oltre e, specialmente per gli affreschi, arriva a comporli da sé, proprio come i suoi ideali maestri, a partire dai pigmenti puri.
Per quanto riguarda i soggetti, l’universo di Adriano Segarelli ruota intorno all’immagine femminile, intesa più come idea che come persona, musa ispiratrice che lo accompagna, da sempre, in un percorso di crescita personale, oltre che artistico.
Inoltre, per Adriano Segarelli, la donna non rappresenta solo un ideale estetico ma anche morale, diventando portatrice di valori universali che accomunano tutti gli esseri umani, a prescindere dal loro genere biologico.
La sensibilità e la fragilità che nelle composizioni delle opere spesso trapelano dalle espressioni e dalle vibrazioni del colore, ponendosi tuttavia in contrasto con le pose ieratiche e volutamente rigide, rispecchia l’incertezza umana di fronte alla vita, la ricerca di risposte e, spesso, di una via di fuga.
Nello stesso tempo tuttavia, l’immagine femminile assurge a simbolo, come se fosse una divinità che soprassiede un universo metafisico, a tratti surreale, fatto di pieni e vuoti, in cui il divenire della vita viene rappresentato metaforicamente come scacchiera oppure come spazio caratterizzato da sagome vettoriali e ombre.
Insomma, per quanto l’artista sia influenzato dall’antico è chiaro che il suo lavoro è inevitabilmente “sporcato” dal contemporaneo che lo attualizza, urbanizzandolo e riportandolo ad una dimensione immediatamente leggibile perché più vicina al reale.
Inaugurazione
4 ottobre 2023 Ore 19.30
Informazioni
393 0305018
Immagine in evidenza
(part.)