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Aldo Basili. Photo-Paint, l’inafferrabile ambiguità del vero
sabato 24 Febbraio 2018 - giovedì 8 Marzo 2018
sede: Galleria d’Arte Contemporanea Studio C (Piacenza).
Nato a Torino, dove anche oggi vive e lavora, Aldo Basili ha esordito in fotografia all’età di quattordici anni praticando e stampando personalmente il bianco e nero.
Dopo aver frequentato un corso per fotografi professionisti ha lavorato come grafico in un ufficio pubblicitario e, proprio in questo periodo, ha iniziato a focalizzare il suo interesse sul paesaggio urbano dedicandosi, per alcuni anni alla sua città, Torino, di cui ha presentato molte inusuali visioni.
E il paesaggio urbano è, ancora oggi, per il nostro artista, argomento di studio e approfondimento, motivo di straordinari e poetici scatti. In seguito ad una lunga ricerca, ha poi iniziato a creare le “Photo-paint” che gli hanno procurato molti consensi di pubblico e di critica. Interessante e particolarmente ricco il suo curriculum espositivo con mostre di rilievo in spazi pubblici e privati sia in Italia che all’estero.
Interessante e coinvolgente questa mostra piacentina che vede in esposizione più di venti opere dell’artista piemontese. Si tratta di un percorso non antologico: manca, per esempio, il “bianco e nero”, punto di partenza della sua lunga e complessa ricerca in ambito fotografico, ma comunque più che sufficiente per mettere in chiara evidenza le caratteristiche e le qualità dell’artista. Si parte dunque dalle sue famose “Fantasie Torinesi”, dedicate alla città in cui vive e lavora, per arrivare poi alle “Follie Veneziane” dove Aldo Basili riesce a cogliere, con sorprendente sensibilità, tutta la magia e la bellezza della città lagunare. Sono opere, queste, che hanno lo stesso valore della pittura: in esse si legge la sentita partecipazione emotiva dell’autore, il rigore compositivo e formale, si avverte l’atmosfera rarefatta e sospesa degli ambienti e delle architetture e poi la preferenza di Aldo per i luoghi del vivere e dell’abitare, per i luoghi dove pulsa la vita perchè la fotografia deve essere espressione di vita e deve rendere la complessità delle umane connessioni.
Fotografia, dunque, non per finalità documentarie, ma solo ed esclusivamente artistiche: ecco perchè Aldo Basili, quando crea le sue opere, sceglie e progetta il proprio set, l’ambiente che maggiormente lo cattura e lo ispira, il momento e la durata dello scatto. Poi interviene l’elaborazione digitale che sovverte le prospettive, verticalizza le linee, altera a piacere i colori. Aldo Basili, insomma, con la sua regia, la sua azione e i suoi gesti, interviene sulla realtà modificandola a piacere, attirando lo spettatore in una dimensione spazio-temporale silenziosa e raccolta, magica e fantastica. Tutto, al solo fine di creare un’opera d’arte. Così facendo, allora, la fotografia diventa un atto creativo ed estetico capace di trasformare anche le cose più semplici e banali in qualcosa di fortemente suggestivo.
Nascono in queste modo le sue “photo-paint” che sempre di più si avvicinano alla pittura, alla simulazione della materia cromatica, al tocco leggero del pennello e / o alla graffiatura della spatola.
Espressione fortemente documentata, questa di Aldo Basili e che rivela tutto l’interesse e la passione dell’artista per la Storia dell’Arte. Così alcune sue opere si avvicinano alla grande pittura Impressionista per i complessi e raffinati rapporti tra spazio e luce, altre sembrano richiamare l’espressione Futurista per l’idea del movimento e il dinamismo delle rappresentazioni, altre ancora sono di indubbia ascendenza Surrealista per le enigmatiche atmosfere e le assurde associazioni, ma in ognuna di esse è sempre riconoscibile la sua mano, il suo tocco, la sua inconfondibile invenzione.
La rassegna sarà introdotta dal gallerista e critico d’arte Luciano Carini.