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Aleksandra Mir. Triumph
giovedì 13 Dicembre 2018 - domenica 31 Marzo 2019
sede: Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci (Prato).
cura: Marta Papini.
Triumph, ultimata nel 2009, esposta nello stesso anno alla Schirn Kunsthalle di Francoforte e nel 2012 alla South London Gallery di Londra, è una spettacolare installazione di Aleksandra Mir composta da 2.529 trofei, collezionati dall’artista nell’arco di un anno in Sicilia, tra Palermo e dintorni.
Le coppe che compongono l’installazione, datate a partire dagli anni Quaranta, sono state raccolte grazie a un annuncio su Il Giornale di Sicilia nel quale l’artista offriva in cambio di ogni trofeo la cifra simbolica di cinque euro. Il risultato di questa iniziativa è una enorme, luccicante collezione di cimeli: un monumento alla gioventù e alla gloria passate, alla cultura sportiva amatoriale e patrimonio della storia popolare italiana.
Prodotti su scala industriale, i trofei sono in sé oggetti di scarso valore, se non quello affettivo per le persone che li hanno ottenuti primeggiando in una competizione. Innalzandoli al cielo, quei vincitori si appropriavano del gesto, erroneamente attribuito all’antichità classica e in realtà proprio della liturgia ecclesiastica, di sollevare verso il cielo un calice d’argento. La contraddizione stridente tra la produzione seriale e il feticismo nostalgico del singolo trofeo culmina, quando ormai il momento di gloria è diventato un lontano, polveroso ricordo, nel gesto catartico di donare all’artista quel che rimane dell’antica vittoria, come a liberarsi da un fardello.
Sudore e fatica, gioia e commozione, gli applausi e i festeggiamenti che si sono riflessi sulle superfici di questi trofei diventano in mostra deboli eco lontane, che si sommano una sull’altra in cumuli di metallo inerte, plastica e marmo. Triumph è un vero e proprio memento mori, una testimonianza visiva della transitorietà del successo e della necessità di ogni essere umano, a un certo punto della propria vita, di fare i conti con il passato abbandonando l’illusione di una giovinezza eterna.
Aleksandra Mir
Nata a Lubin, Polonia, 1967. Cittadina svedese e statunitense, vive e lavora a Londra. Ha vissuto a Palermo dal 2005 al 2010. La maggior parte del lavoro di Aleksandra Mir coinvolge amici, conoscenti e passanti in giocosi sovvertimenti delle norme sociali. L’artista ha scatenato una caustica critica al turismo di massa in opere come Life is Sweet in Sweden (1995), ha sostenuto e promosso band femminili in New York Feminism (1996) e documentato le reazioni delle donne alle registrazioni dei fischi lanciati verso le passanti nella piazza centrale di Copenaghen in Pick Up (Oh Baby) (1996). Il suo lavoro più noto, First Woman on the Moon, mette in scena un allunaggio al femminile su una spiaggia olandese (1999). Tra le sue mostre personali: New Museum’s Window on Broadway, New York (1997); Institute of Contemporary Art, University of Pennsylvania, Filadelfia (2004); PS1 Contemporary Art Center, New York (2004); The Power Plant, Toronto (2006); Kunsthaus Zurich, Zurigo (2006); Schirn Kunsthalle, Francoforte (2009); Whitney Museum of American Art, New York (2011); M-Museum, Lovanio (2013); Drawing Room, Londra (2014); Tate Liverpool e Modern Art Oxford, (2017). Il lavoro di Aleksandra Mir è stato incluso anche in important mostre collettive, tra cui: Whitney Biennial, New York (2004); The Shapes of Space al Solomon R. Guggenheim Museum, New York (2007); Sydney Biennial, Sidney (2004); Biennale di Venezia, Venezia (2009); Mercosul Biennial, Porto Alegre (2014); The Artist is Present, Yuz Museum, Shanghai (2018).