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Alessandra Carloni. Visionaria – Viaggio nel mondo di Calvino
venerdì 17 Maggio 2024 - domenica 26 Maggio 2024

sede: Palazzo della Cancelleria (Roma).
Arriva a Roma nel Palazzo della Cancelleria, la mostra “Visionaria” di Alessandra Carloni che, con linee e colori, dà forma ad un vero e proprio “Viaggio nel mondo di Calvino”. Questo anche il sottotitolo scelto per la produzione artistica – quaranta opere dipinte a olio o tecnica mista – presentata dalla Galleria Dadart, con il testo critico a cura di Daniela Pronestì.
In occasione del centenario della nascita di Italo Calvino, l’artista romana Alessandra Carloni, in collaborazione con Dadart, ha sviluppato “Visionaria”, un progetto nato per portare in mostra un ciclo di opere ispirate ad alcuni dei racconti del famoso autore: “Il Barone Rampante”, “Marcovaldo”, “Le citta` invisibili”, “Lezioni Americane” e “Se una notte d’inverno un viaggiatore”. Carloni, conosciuta a livello internazionale anche per i suoi murales, ha già lavorato nel 2017 a una serie di dipinti che avevano come protagonista Cosimo Piovasco di Rondo`. Dunque, lo scopo della pittrice non sarà quello di proporre delle semplici interpretazioni o revisioni di materiali già prodotti, ma delle misurate trasposizioni di scene e situazioni, talvolta anche di carattere lirico, collocando i suoi personaggi in panorami visionari e surreali nati dalle suggestioni colte durante la lettura. L’artista stimola la psiche dell’osservatore per spingerlo a ritrovare il proprio posto nel mondo, servendosi dell’archetipo del viaggio che spesso presenta richiami letterari e attraverso il confronto tra arte e realtà. Alla base di “Visionaria” si percepisce il grande rispetto di Carloni nei confronti di Calvino, uno scrittore che sente molto vicino al suo immaginario abitato da personaggi erranti, animali giganteschi e costruzioni meccaniche volanti.
Gli avventori si inoltreranno in un percorso sviluppato all’interno di quattro sale, ogni sala metterà in luce lo sviluppo delle tematiche calviniane nella produzione di Carloni. Le prime tre sale racconteranno l’interpretazione della pittrice sul tema Uomo-Natura, Uomo-Città, città immaginarie e percorsi alternativi e labirintici, dando così una chiave interpretativa del tutto personale dell’universo di Calvino, un vero e proprio viaggio che l’artista realizza con la sua visione dentro l’autore e si conclude con la quarta sala dedicata al quinto e ultimo romanzo “Le lezioni Americane “con opere che hanno una chiave più concettuale, insieme alla presentazione e proiezione di un video animato in 3d realizzato dall’autore Francesco Gini, appositamente per l’evento.
“Ho costruito una struttura sfaccettata in cui ogni breve testo sta vicino agli altri in una successione che non implica una consequenzialità o una gerarchia ma una rete entro la quale si possono tracciare molteplici percorsi e ricavare conclusioni plurime e ramificate”, racconta l’artista, a cui si aggiungono le parole della critica d’arte Pronestì: “Più che un omaggio all’opera di Calvino, quello che Alessandra Carloni propone in questa mostra è un dialogo a suon d’immagini con un autore congeniale alla sua sensibilità d’artista. O, per meglio dire, al suo modo di guardare il mondo e di trasporre questa visione in un linguaggio che si spinge oltre il visibile facendo appello alla “visionarietà” dell’immaginazione. Alessandra Carloni ha “guardato” nelle parole di Calvino, ne ha esplorato ogni via, ogni angolo, si è mossa con libertà in quel labirinto, e ne è uscita portando fuori ciò che ha sentito affine alla propria storia. Ovvero la possibilità di approfondire il tema a lei caro dell’equilibrio tra uomo e natura attraverso il Calvino de Le città invisibili, Marcovaldo e Il barone rampante, passando poi ad una riflessione sul “metodo” – nell’affinità tra scrittura e pittura – con Se una notte d’inverno un viaggiatore e Lezioni americane. Le sue città invisibili mostrano uno scenario dinamico, mobile, che alterna al volo, all’equilibrio instabile, al dissolversi della forma, la compatta rigidità di strutture che paiono pensate per ospitare l’umanità “metallica” di un lontano futuro. Città che svettano su lembi di terra, altre che si espandono in larghezza, altre che si sgretolano come foglie d’autunno o fluttuano nell’aria. Ci sono poi città “tecnologiche” con i pixel al posto dei mattoni e scorci urbani in cui il futuro è già passato, con case sbilenche, ferraglie e tubature che restano in piedi per miracolo. La natura riconquista lo spazio che la civiltà le ha sottratto nelle città costruite sull’acqua, avendo al di sotto, nelle profondità marine, un mondo pullulante di vita e liberato in gran parte dall’ingerenza umana”.
In collaborazione con Dadart Edizioni, sarà prodotto un catalogo contenente i dipinti in esposizione accompagnati da testi critici a cura di Daniela Pronestì.
Immagine in evidenza
10 Euxodia, olio su tela, 80 x 60, 2024 – Le città invisibili (part.)