altri risultati...
Trova le Mostre e gli Eventi nella tua Città | Segnala il tuo Evento
- Questo evento è passato.
Alessandro Diaz de Santillana. La profondità va nascosta. Dove? Alla superficie
mercoledì 23 Maggio 2018 - sabato 15 Settembre 2018
sede: Marignana Arte (Venezia).
cura: Ilaria Bignotti.
Proseguendo nella sperimentazione espositiva, la project room di Marignana Arte accoglie l’opera di Alessandro Diaz de Santillana, in un percorso appositamente pensato per lo spazio.
Discendente dalla dinastia vetraria Venini, fondata a Murano nel 1921 dal nonno Paolo Venini, l’artista ha nei decenni fatto propria la conoscenza antica e le complesse tecniche di lavorazione del vetro, per “dimenticarle a memoria” e tradurle in un linguaggio lirico e concettuale di profonda intensità.
Come suggerisce il titolo della mostra, citando un pensiero di Hugo Von Hoffmannstahl, la patina del passato si fonde nelle opere lavorate da de Santillana con lo scintillio del presente che a sua volta già si immerge e impasta con il mistero opaco del futuro.
Le sue opere infatti rielaborano l’antica tecnica utilizzata per la produzione del vetro piano da finestra: a un grande cilindro soffiato, una volta raffreddato, vengono asportati gli estremi e viene praticato un taglio lungo l’altezza; nuovamente riscaldato, il cilindro così sezionato si apre formando una lastra, sulla quale l’artista interviene immediatamente, “a caldo”, per poterla lavorare, plasmare, e applicandole patine capaci di trasformare la trasparenza del materiale in opere dense e assorbenti, umbratili e mutevoli.
Opere di forte impronta materica, consistenti e potenti lavori che si impongono nello spazio: il contrario della fragile e eterea immagine del vetro.
Cedendo il posto alla riflettenza, le opere di de Santillana diventano infatti emblemi che paiono proteggere una rilucenza antica e sopita, come se contenessero segreti irrisolti, enigmi non svelati.
Sulla superficie di ogni lavoro, inevitabilmente l’occhio affonda in un altrove inquietante, che appena pare emergere facendosi immagine, già ci sta attirando nel suo più recondito fondo.
Se questo è l’impatto emotivo e suggestivo della sua opera, la negazione della riflettenza e l’emersione di forme liricamente astratte dalle superfici pone de Santillana in dialogo con le generazioni che, dagli anni Sessanta fino ai giorni nostri, hanno intrapreso una ricerca visuale volta a superare la bidimensionalità dell’oggetto-opera, in direzione concettuale e metafisica, indagando il mistero della visione e del farsi dell’immagine in un plasmante e coinvolgente rapporto con lo spettatore, al quale è consegnata la responsabilità – e la meraviglia – della scelta e della scoperta estetiche.
In un imprevedibile accadere del profondo sulla superficie.
Da qui la relazione con le opere esposte a What Walls Want, mostra che la Galleria propone in dialogo con la project room dedicata a de Santillana.
Inaugurazione: mercoledì 23 maggio, ore 15.00 – 21.00