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Alessandro Docci. Alfabeti senza tempo
sabato 4 Novembre 2017 - giovedì 16 Novembre 2017
sede: Galleria d’Arte Contemporanea Studio C (Piacenza).
E’ partito dal “figurativo” Alessandro Docci, un figurativo evoluto e moderno, con qualche traccia di Cubismo e Post-cubismo, illuminato, però, da squarci improvvisi di luce che evidenziano i toni e la dinamicità dei soggetti rappresentati.
Poi i primi cambiamenti: in questa fase della sua produzione artistica le figure e i personaggi diventano meno dettagliati, sembrano emergere da grumi di materia e ci appaiono come sfuocati, fluidi ed evanescenti.
Anche l’impianto generale dei suoi dipinti subisce una graduale metamorfosi e sempre di più sembra allontanarsi dal figurativo per ammiccare all’astratto e rimandarci ad immagini lontane, catturate dal tempo, dalla memoria e dal ricordo.
Ormai tutto è colore, solo colore e quelle sagome che affiorano dai fondi come fantasmi e apparizioni, a volte accompagnate da segni e scritture, se da una parte vogliono essere la cruda rappresentazione di emozioni e stati d’animo, ritratti interiori e tracce di vissuto, dall’altra stanno a rappresentare, anche e soprattutto, il conflitto interiore dell’artista combattuto tra l’uso della forma o della non forma, tra l’astratto e la realtà, tra l’iconico e l’aniconico.
E così, dopo aver dipinto per tanti anni volti e figure, dopo aver analizzato per lungo tempo caratteri e personalità, l’attenzione di Alessandro Docci inizia ad aprirsi ad altri mondi più vasti e complessi, si sposta dalla persona alla società, dall’individuo alla pluralità.
E anche il suo linguaggio pittorico inizia una progressiva mutazione fino a pervenire ad una personale e singolarissima espressione Informale fatta prevalentemente di segno, gesto e colore.
Ed è proprio in questo periodo che Alessandro, con tenacia e costanza, inizia a lavorare ad un singolare quanto ambizioso progetto che ha quale obiettivo fondamentale quello di avvicinare continenti, Stati e metropoli rendendoli una sola ed unica cosa.
L’arte cioè intesa come linguaggio universale capace di unire culture e tradizioni diverse, strumento di pace e libertà, veicolo di serena convivenza e di civile progresso.
Da questo progetto, dunque, nasce e prende vita la serie dei dipinti ispirati e dedicati alle città, a quelle italiane prima di tutto e poi a quelle di tutto il mondo.come dicevo prima, ora il suo linguaggio si è semplificato, è più libero e snello e queste città si presentano in chiave fortemente moderna e contemporanea: sono, in realtà, mappe, visioni prese dall’alto in versione “satellitare”, ma trasformate e modificate poi dall’intervento magico della pittura e da una sua felice intuizione: quella di inserire, all’interno di ogni dipinto, un vero e proprio alfabeto, un insieme di lettere, verosimili o immaginarie, che comunque attingono, nella loro conformazione grafica, alla cultura della città rappresentata.
Queste lettere sono graffiti, segni, geroglifici, ideogrammi e invenzioni che non solo suggeriscono parole, storie, culture, fatti ed avvenimenti, ma che arricchiscono e rendono uniche la sue opere.
Gli alfabeti del nostro artista ormai sono diventati qualcosa di peculiare, una ben chiara e definita caratteristica, un documento di personalità.
Espressione fortemente coinvolgente, quella di Alessandro Docci, viva e pulsante, moderna e attuale, soprattutto oggi che viviamo tempi di grandi trasmigrazioni, di esodi biblici, di nuovi e diversificati incontri.
Allora le sue lettere si fanno messaggi di speranza, inno di libertà, alfabeti senza tempo, come recita il titolo della mostra.
Nato a Desio, dove anche oggi vive e lavora, Alessandro Docci è un artista di vasta esperienza con alle spalle un ampio e articolato curriculum critico-espositivo. Dal 1994 frequenta a Milano l’Associazione Sassetti Cultura e dal 2000 al 2003 il Centro Culturale Puskin. Esordisce in mostra personale nel 1991 a Bagno di Romagna dando così inizio ad un costante percorso espositivo in sedi private e pubbliche Istituzioni. Numerose anche le sue apparizioni in ambito internazionale, prevalentemente in Germania. Dal 1977 partecipa su invito a significative manifestazioni nazionali e rassegne tematiche collettive in Italia e all’estero. Nel 2006 e nel 2007 collabora con la rete satellitare Euroitaly Channel Sky 893 nel format d’Arte e Cultura Atelier William Tode e dal 2009 fa parte degli artisti del Museo La Permanente di Milano. Sue opere fanno inoltre parte di numerosi e prestigiosi spazi internazionali, di Pinacoteche pubbliche e Musei.