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Ali Hassoun. Crossover
martedì 22 Ottobre 2019 - domenica 24 Novembre 2019
sede: Mondadori Megastore (Milano).
Ali Hassoun vive e lavora a Milano. Alla nazionalità libanese ha aggiunto quella italiana, integrando la dimensione originaria, arabo-mediterranea, della propria identità con una dimensione diversa, europea ed occidentale. Il tema più evidente fra quelli che emergono nella sua ricerca pittorica è relativo al viaggio, strumento per esplorare esperienze e visioni eterogenee. Invece del concetto di “scontro di civiltà”, semplificazione pericolosa e tuttavia molto diffusa oggi, Hassoun propone un’idea di “umanità come qualità universale e comune fra tutti i popoli, fondata su una spiritualità originaria che precede le diversificazioni religiose e politiche”.
“Nessun altro pittore italiano contemporaneo ha lavorato sulle persistenze iconografiche della storia dell’arte italiana come Ali Hassoun – afferma Angelo Crespi – se non fosse che Ali, libanese d’origine, è italiano per scelta e non per nascita, una scelta così radicata che oggi, a ragion veduta, possiamo definirlo il più libanese degli artisti milanesi, prima ancora che il più milanese tra gli artisti libanesi. Fuggito dalla guerra e approdato non ancora ventenne a Siena, Alì è rimasto folgorato dalla stratificazione culturale a cui noi siamo abituati fino all’indifferenza, proprio perché il suo sguardo, allevato nel Medio Oriente, era vergine o meno avvezzo alle immagini, e dunque, perfetto per suscitare in lui una definitiva iconodulia. Tutti i critici che si sono avvicinati in questi decenni al suo lavoro ne hanno colto l’amore per la figurazione e la raffinata tecnica e l’altrettanta appassionata vena citazionista postmoderna, tanto da poterlo definire, nel suo nomadismo ed eclettismo, come una sorta di “ponte” tra l’arte d’Oriente e d’Occidente. E non a caso questa piccola retrospettiva ha come titolo “Crossover”, il cui significato è rappresentato plasticamente da due tele di grandi dimensioni in cui lo stesso Ali, come un equilibrista, cammina sopra il filo teso della contemporaneità rappresentata da New York City”.
Ali Hassoun è nato a Sidone, in Libano, nel 1964. Nel 1982 si trasferisce in Italia per proseguire gli studi all’Accademia di Belle Arti di Firenze dove si laurea nel 1992. Oggi vive e lavora a Milano. Uno dei temi più evidenti fra quelli che emergono nella sua ricerca pittorica è quello della sovrapposizione di arte antica e contemporanea, di culture diverse ma confrontabili che convivono nello spazio perfettamente orchestrato delle tele, in un gioco di citazioni colte e di rimandi indiretti tra figura e sfondo. Hanno scritto di lui, Elias Shaker, Fayasal Sultan, Omar Calabrese, Mauro Civai, Gianni Giacopelli, Fabrizio Mezzedimi, Letizia Franchina, Luigi Zangheri, Jean Noel Schifanò, Silvia Guastalla, Luca Beatrice, Alessandro Riva, Luca Pietro Vasta, Aldo Mondino, Chiara Guidi, Maurizio Sciaccaluga, Manuela Brevi, Gabriel Mandel Khan, Marina Moiana, Gianluca Marziani, Antonio d’Avossa, Murteza Fedan, Melih Gorgun, Chiara Canali, Mimmo di Marzio, Saleh Barakat, Gregory Buchakjian
Evento nell’ambito della rassegna “st’art. L’arte per tutti”, il progetto di Mondadori Store a cura di Angelo Crespi
Ufficio Stampa: Maria Grazia Vernuccio