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Alice e Ahad. Humus
sabato 18 Novembre 2023 - domenica 14 Gennaio 2024
sede: Casa Vuota (Roma).
cura: Francesco Paolo Del Re, Sabino de Nichilo.
La vita segreta della polvere si svela nella mostra Humus, la prima personale romana del duo italo-iraniano Alice e Ahad (Alice Mestriner e Ahad Moslemi), ospitata nelle stanze di Casa Vuota, lo spazio espositivo indipendente a Roma.
L’osservazione della stratificazione di tracce e sedimenti prodotti dal passaggio del tempo in uno spazio vissuto è al centro dell’intervento site specific pensato dagli artisti per gli spazi di Casa Vuota. Alice e Ahad presentano al pubblico estroflessioni scultoree che interagiscono con l’architettura, aggregatori mobili di particelle, archivi fotografici di ispezioni microscopiche, annotazioni visive e tappeti come giardini di infiorescenze particolari, opere in dialogo fra loro e con lo spazio.
Alice e Ahad iniziano a utilizzare la polvere come materia prima e snodo teorico della loro ricerca artistica nel 2017, a partire da un progetto installativo costruito all’interno di una dimora seicentesca, Villa Memo Giordani Valeri a Quinto di Treviso. “Siamo rimasti affascinati dalla ricchezza e dalla struttura di questa materia”, raccontano, spiegando che il loro intento è andare a “svelare le presenze assenti, eppure vive e tangibili, di quello che è stato tracciato, traducibili attraverso un’immagine altrettanto viva, tangibile ed effimera, fatta di polvere: sede dell’identità, della storia, della vita, della trasformazione e della sedimentazione, che porta alla narrazione degli eventi che sono successi e succedono al suo interno”.
La polvere che sostanzia le visioni e gli oggetti artistici di Alice e Ahad viene analizzata come concetto e struttura: secondo gli artisti “è un nome collettivo che si apre all’interpretazione, memoria plastica ed estetica dell’immortalità”.
“Identità in divenire, cronologie e intrecci pulviscolari – annotano Francesco Paolo Del Re e Sabino de Nichilo – si mostrano attraverso le memorie impresse sugli elementi costitutivi dello spazio, che si fanno linguaggio. Ecco aggregarsi il corpus della polvere, il suo trionfo e la sua vitalità postumana, con l’imponderabile molteplicità delle storie che raccoglie nella forma di frammenti, via via ricomposti in un’unità mobile e sconfinata, senza inizio né fine”.
“L’humus che dà il titolo al progetto espositivo – scrivono i curatori della mostra – è una sostanza vitale che risignifica il negativo, invertendo la sua polarità per affermare un potenziale creativo palingenetico. L’unione delle particelle di cui è composta la polvere è arricchimento, catalizzatore di vita. Il presente è fatto di storie sempre nuove e per Alice e Ahad, nella trasformazione della materia e nel suo rimescolamento, il vuoto della decostruzione porta con sé la possibilità di abitare forme rinnovate, elementi plastici che si fanno nel momento stesso in cui si lasciano raccontare, trattenendo il fiato nel timore che si disgreghino con la stessa facilità con cui si sono formati”.
La ricerca artistica di Alice e Ahad si concentra sullo studio e sulla formazione dei significati che si trasformano o vengono modificati, perduti o ridefiniti dal corso del tempo. Il significato è un gioco della lingua: un’associazione relativa, astratta e convenzionale, decisa a posteriori, che a intervalli precisi di tempo ha la capacita` di creare e definire l’identità della realtà e allo stesso tempo l’irraggiungibilità della stessa. Estendendosi cosi` in un’archeologia infinita dove i frammenti sono indizi necessari ma non sufficienti. “Esiste un forte legame tra l’identità, il linguaggio e il tempo – dichiarano – e questo legame che da` significato alle cose è un gioco percettivo tra noi e il mondo”.
Il luogo e la forma in cui tutto questo si manifesta per Alice e Ahad è la polvere, intesa come un insieme vivo di tracce e non come il ricordo di ciò che è stato. Il percorso di ricerca del duo si muove da questa materia plastica verso l’esterno. “Osservando le narrazioni contenute all’interno della polvere – spiegano gli artisti – intraprendiamo percorsi di lettura suggeriti dalla materia stessa, nei quali si riflettono alcune problematiche contemporanee. La struttura e la formazione della polvere ci portano a descriverla come una nuova forma simbolica della contemporaneità. La composizione della polvere spazia tra biologia, scienza, tecnologia, filosofia, antropologia, sociologia, psicologia, archeologia e linguistica, silenziosa sede dell’estetica dell’immortalità”.
Inaugurazione
sabato 18 novembre 2023 (orari 18-21)
Immagine in evidenza
Alice e Ahad, Cinto, 2022, polvere cucita su carta (part.)