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Alice Mestriner e Ahad Moslemi. Materiaprima
lunedì 13 Settembre 2021 - sabato 9 Ottobre 2021
sede: Stazione Lancetti (Milano).
cura: Spazio Serra.
La ricerca di Alice Mestriner e di Ahad Moslemi 1 trae origine dall’assunto che tutto ciò che è essenziale sia invisibile, mentre tutto ciò che risulta, ed è quindi visibile, sia apparso dall’accumulo indifferenziato e invisibile della potenzialità materica. Il fenomeno è la manifestazione della realtà che, per essere percepito, deve necessariamente possedere una forma, che è a sua volta conseguenza di una reazione chimica che lega a sé atomi ed elementi. Esistono però situazioni in cui la forma non si manifesta direttamente, ma è possibile intravederne solamente i sintomi. Nell’invisibile si nasconde il motore di accensione, la trasformazione: ciò che vediamo e che ci appare fisico e concreto in realtà non è altro che il frutto, la conseguenza della parte invisibile dell’universo.
L’installazione site-specific materiaprima è costruita attorno a un elemento principale: la polvere. La polvere è la componente che occupa il vuoto, è vita, è il pulviscolo atmosferico che dà origine alla trasformazione.
Scrive Edorardo De Cobelli nel testo critico che accompagna la mostra: “La polvere è frutto del disgregarsi di qualsiasi elemento che, secondo la storica affermazione di Lavoisier, torna in seguito a plasmare e ricomporre nuova materia. Se si dovesse trovare un sinonimo, questo sarebbe infatti Materia: una materia prima, invisibile, che percorre autostrade a noi invisibili e sconosciute e genera infine nuova vita”.
Le interazioni al suo interno avvengono per casualità, compatibilità di atomi e molecole; la polvere è un microcosmo invisibile, esistente ma sconsiderato, in cui si nasconde un ciclo di vita, morte-trasformazione e vita, dove passato, presente e futuro coesistono.
Il punto, (”il granello”), è la parte costitutiva più elementare della polvere, la prima parte del tutto. Quell’invisibile parte del cosmo, se aggregata, mostra la sua materialità. Il risultato sarà il rapporto tra visibile e invisibile, tra l’essere in potenza e l’essere in atto, che convivono nella polvere. Mestriner e Moslemi elogiano il processo di formazione che trae origine dalla polvere assimilandolo a quello che, a partire dal punto, compone linee e superfici che a loro volta creano i cinque solidi platonici. Con la polvere realizzano tetraedro, cubo, ottaedro, dodecaedro e icosaedro: questi sono la struttura elementare del mondo e rappresentano anche la sua origine e gli elementi che lo compongono: fuoco, terra, aria, etere e acqua. “Se la forza construens degli artisti ha organizzato la polvere in mostra a formare delle geometrie regolari” scrive De Cobelli “la pars destruens dell’entropia spezzerà il legame che le unisce fino a rendere le opere indistinguibili. La polvere che compone le sculture tornerà, infine, ad essere nulla oltre che polvere”.
Testo critico di Edoardo De Cobelli
Note
- Alice Mestriner (Treviso, 1994) e Ahad Moslemi (Teheran, 1983) hanno dato vita ai loro dialoghi nel 2016, a seguito del loro primo incontro in Canada. Attualmente sono iscritti al MA in Arti Visive allo IUAV di Venezia e frequentano il corso “Tangible Things” presso la Harvard University. Ahad frequenta la scuola di Belle Arti di Tehran. Si laurea all’Università UQTR, Que´bec, Canada. Alice si laurea all’Università IUAV di Venezia in Arti Multimediali. Frequenta la Hacettepe University e termina i suoi studi con uno stage nel Québec. Attualmente, vivono tra l’Italia e l’Iran collaborando con entità artistiche, nazionali e non.