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Allegra Hicks. La ginestra e il Vesuvio

sede: Istituto Italiano di Cultura (New York, Stati Uniti).
LIstituto Italiano di Cultura di New York ospita la mostra “La Ginestra e il Vesuvio” dell’artista Allegra Hicks.
L’esposizione, ispirata alla poesia di Giacomo Leopardi “La Ginestra”, rappresenta una riflessione sull’interazione tra l’essere umano e la natura, e contrappone la durezza e la forza distruttiva del Vesuvio alla resilienza della ginestra, simbolo di forza e resistenza.
Scritta nel 1836, la poesia di Leopardi è una delle sue ultime opere e riflette una visione amara dell’indifferenza della natura nei confronti delle sorti dell’uomo. In essa, il poeta descrive la ginestra, fiore che cresce sui pendii desertici del Vesuvio, come un simbolo della condizione umana: fragile e destinata a soccombere di fronte alla forza della natura.
Allegra Hicks, tuttavia, offre un’interpretazione complementare della natura che si, distrugge, ma per creare e generare nuova vita. La ginestra dunque diventa un simbolo, non solo di vulnerabilità, ma anche rigenerazione e trasformazione, una forza vitale che emerge dalle difficoltà in un atto di resistenza positiva. Il progetto artistico di Hicks si nutre di questa dialettica e, attraverso le otto opere presentate, celebra il ciclo perpetuo di distruzione e rinascita insito nella natura.
La mostra si articola in due spazi distinti dell’Istituto. Nella galleria principale, spicca un arazzo di grandi dimensioni (2×2 metri) che raffigura la ginestra esplodere dalla bocca del Vesuvio, dipinta di nero-blu. I petali ricamati si spargono come frammenti di un’eruzione, suggerendo un senso di movimento e vita che contrasta con l’immagine devastante del vulcano. Questa tensione tra distruzione e creazione si pone in dialogo con il messaggio leopardiano: se per Leopardi la natura è “madre di parto e di voler matrigna”, per Hicks è una forza generativa, capace di trasformare la distruzione in un atto di creazione.
Il trittico esposto esplora il fiore da diverse angolazioni, dissolvendo progressivamente la sua forma in un’astrazione che mostra la molteplicità delle percezioni della natura, senza mai perderne l’essenza. La lava ricamata scende come una minaccia costante, ma la ginestra emerge indenne, rinnovata nella sua sfida contro la distruzione.
Nella Galleria Borghese, Hicks presenta un’installazione che trasporta i visitatori all’interno della bocca di un vulcano. Le quattro tele, dominate da lapilli incandescenti su sfondi scuri e sanguigni, creano un’atmosfera potente e avvolgente. Al centro dell’installazione si erge una piccola ginestra in bronzo, fragile ma tenace, un chiaro riferimento alla poesia di Leopardi, che descrive la ginestra come “fiore del deserto”, emblema di una natura ferita, ma viva. La scelta del bronzo, materiale resistente e duraturo, conferisce alla pianta una forza simbolica, sottolineando il contrasto tra la sua delicatezza e la capacità di sopravvivere alle avversità. “Il mio lavoro è una risposta intima alla natura: in questa mostra, scelgo di accoppiare la capacità della natura di annientare alla sua potenza generativa”, afferma Hicks. Per l’artista, non si tratta di una contrapposizione tra uomo e natura, ma di riconoscere che la natura è un flusso vitale di cui anche l’uomo è parte integrante, una forza in continua trasformazione a cui tutti noi apparteniamo.
Le opere di Allegra Hicks utilizzano una combinazione di tecniche tradizionali e contemporanee, tra cui l’arazzo, la scultura in bronzo e il ricamo tridimensionale. Attraverso questa pluralità di tecniche, Hicks evoca la rigenerazione della natura e la fragilità umana, offrendo una visione artistica che fonde artigianato e design.
Inaugurazione
Mercoledì 2 Ottobre 18:00 – 20:00
Immagine in evidenza
Ginestra 25 (part.)