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Allegra Hicks. Ti porterò nel sangue
giovedì 16 Maggio 2024 - domenica 16 Giugno 2024

sede: Chiesa di Sant’Euno e San Giuliano (Palermo).
cura: Mario Codognato.
Confrontandosi con il luogo Allegra Hicks utilizza i due livelli della Chiesa per dare vita ad un racconto che attraverso decodificazioni di segni e suggestioni crea una narrazione fondata sul rapporto tra sacro e profano tra la vita e la morte dove trovano collocazione e si riconoscono la speranza e la fede.
È così che al primo livello Hicks traccia un flusso rosso sangue cristallizzato in un’immensa goccia che pende da un lato dello spazio, a farle da contraltare, un’ immagine più eterea della stessa che nella luce rivela il suo segno diafano e spettrale che attrae lo sguardo dello spettatore fino ad assorbirlo, a risucchiarlo dentro uno spazio indefinibile. La goccia reitera non solo il simbolo ma anche la ricostruzione materiale e tangibile della fluidità e della trasformazione continua delle cose e dell’esistenza, della fragilità delle relazioni umane.
Nell’area dell’ipogeo della Chiesa l’artista prosegue il suo racconto mettendo a nudo l’immenso atto della fede umana, elevandola a concreto simbolo antropologico attraverso la realizzazione di Ex Voto. Per i 36 loculi presenti nella cripta, Hicks colloca infatti altrettanti lavori: 18 tele rappresentanti organi – occhi, cuore, intestino, reni, fegato, polmoni, pancreas etc. – veri e propri elementi che assolvono al ruolo di atti di preghiera, ad essi sono concretamente collegati, attraverso un sottile filo rosso, altrettanti 18 lavori, Ex Voto rappresentanti gli stessi organi. Cristallizzati in un involucro in resina con l’intento volontario, di fermare l’azione nel tempo, i lavori diventano così il simbolo di una grazia, di una richiesta esaudita, svelando il passaggio di un atto in fieri ad ex factum.
“Presentare ‘Ti porterò nel sangue’ a Palermo dopo aver mostrato una parte di questa esposizione a Napoli è un’emozione incredibile per me. Sono stata profondamente colpita dallo spazio della Chiesa di S. Euno e Giuliano, con la sua aura severa ma pura, e soprattutto dalla sua cripta, che ha ispirato ulteriormente la mia creazione. Le nuove opere arricchiscono questa mostra di una dimensione ancora più intima, quasi come un momento di devozione. Vivendo a Napoli, sono stata immersa in questo mondo in cui coesistono religiosità e paganesimo, rimanendone profondamente affascinata” dichiara l’artista. “Le tele rappresentano quindi delle preghiere, mentre le resine, gli ex voto, sono la cristallizzazione di queste preghiere, l’esaudimento delle suppliche. ”
Come un alchimista, l’artista, fonde disegni e materiali, colori ed oggetti in un unicum, che emerge come un qualcosa di nuovo e deliberatamente non riconducibile ad una definizione precisa, appunto come una sostanza liquida nell’apparenza e nelle intenzioni, anche quando è solida.