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Amir Yeke. La parola e le sue trasformazioni

lunedì 9 Ottobre 2017 - sabato 21 Ottobre 2017

Amir Yeke. La parola e le sue trasformazioni

sede: Interno 14 (Roma);
cura: Roberta Melasecca.

Ogni realtà, al fine di inserirsi nelle nostre strutture mentali e per entrare in relazione con altre realtà, per essere pensiero, deve assumere una immagine.
Inizia così un processo che permette di trasformare l’immagine in parola: realtà diventa azione, altra esistenza, la parola ridiventa immagine e si interseca in modo diretto e spontaneo con le ispirazioni, le esperienze.
L’immagine si arricchisce delle forme della parola: lettere e forme della parola stessa, scritta nelle diverse lingue, si fondono con i segni e i colori.
Da questa fusione nasce un nuovo corpo materico che tutti possono vedere, comprendere, distinguere.
E’ un processo unico e non ripetibile: e l’uomo è proprio quel fenomeno complesso capace di ospitare tutte le “parole”.

Amir Yeke nasce a Teheran (Iran) nel 1973. La sua formazione artistica si svolge fra Iran, Armenia e Italia. Si diploma all’Accademia di Belle Arti di Roma nel 2011 con il massimo dei voti. Viaggia in quasi tutta Europa, studia le opere dei grandi maestri dell’arte. S’impadronisce della tecnica e dei concetti pittorici ma non privilegia mai alcun “ismo”, bensì si nutre di tutto ciò che in essi è contenuto, per arrivare ad una sintesi che presenta attraverso forme, colori e segni essenziali. La pittura di Amir richiama in maniera evidente l’arte iraniana. Il materiale di elezione è costituito soprattutto dai testi sacri del Corano e della Bibbia e dalla poesia teosofica persiana. I temi sono suggeriti dalla realtà quotidiana, quali figure umane, paesaggi naturali, nature morte, paesaggi naturali, spazi urbani, memorie, sogni, ma anche la forma delle parole e delle lettere nelle diverse lingue. Osserva la struttura delle varie forme e dei vari colori, per arrivare ad un disegno minimalista, per fondere i segni estrapolati e sintetizzarli, creando delle forme nuove, che costruiranno le sue composizioni pittoriche nella direzione dei concetti che vuole presentare. L’approccio alla creazione dello spazio pittorico è contraddistinto in Amir dall’espressività del segno, dall’uso particolare del colore e dall’improvvisazione priva di automazione. I suoi quadri sono racconti vivi ma non immediati che richiedono tempo. Ed è proprio il tempo ciò che egli spera possa essere “preso” dalla sua arte. Fermarsi di fronte all’opera e costruirsi, nel tempo impiegato per osservare gli strati pittorici, una propria narrazione, una propria storia, un proprio tempo. Oltre che a mostre collettive, partecipa a diversi workshop e performance. Vive e lavora a Roma. Tra le principali esposizioni: 2016 – Galleria Il Raggio, personale “The Color Of Space”, Lugano (Svizzera); 2017 – Museo della Cattedrale, Palazzo Garofalo, Mostra interculturale d’arte collettiva “Migrantes”, Ragusa (Italia); 2016 – Civica Raccolta “Carmelo Cappello”, Palazzo Zacco, collettiva “Sfacciati”, Ragusa (Italia); 2016 – Jadite Galleries, collettiva “Square Little Worlds”, New York (USA); 2016 – Palazzo del Freddo Giovanni Fassi, collettiva “Esquilino. Il Rione Dei Libri”, Roma (Italia); 2016 – Atelier di artista, Rassegna “All’esquilino, Un Incontro Con L’artista”, personale Roma (Italia); 2015 – Centro Arti Visive Pescheria Pesaro, personale “Flussi Paralleli E Oggi”, Pesaro (Italia).

Dettagli

Inizio:
lunedì 9 Ottobre 2017
Fine:
sabato 21 Ottobre 2017
Categoria Evento:

Luogo

INTERNO 14 – SPAZIO AIAC
Via Carlo Alberto, 63
Roma, 00185 Italia
+ Google Maps
Phone
349 4945612
Visualizza il sito del Luogo