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Angelino Cortesia – Paolo Zamengo. Oblivio memoria
venerdì 22 Ottobre 2021 - domenica 14 Novembre 2021
sede: Oratorio Santa Maria Assunta, Oratorio Villa Simion (Spinea, Venezia).
cura: Santina Ricupero.
Oblivio memoria, seconda mostra della rassegna di arte contemporanea Memoriae, dopo Silentum memoria, appena conclusa, mette a confronto le opere di Angelino Cortesia, di Salzano, con quelle del miranese Paolo Zamengo, collocate in due differenti sedi, rispettivamente Villa Simion e Santa Maria Assunta. Due mostre virtualmente congiunte dalla tematica proposta, affrontata con il proprio personale linguaggio.
Le opere di Paolo Zamengo e Angelino Cortesia sembrano il campo di battaglia di due spinte antitetiche: la volontà di preservare e tenere traccia, di se stessi in primo luogo, come risposta alla pulsione di autoconservazione dell’essere umano e dell’artista innanzitutto; e il tentativo di astrarre, generalizzare e quindi dimenticare, confondendo il dettaglio con lo sfondo, l’io con l’universale. (dal testo critico di Francesca Giubilei e Luca Berta)
Angelino Cortesia conserva la memoria dei suoi pensieri, o di quelli di altri che lo hanno ispirato, scrivendoli sulla tela. Poi però li rende quasi illeggibili dipingendoci sopra o cancellandoli con un segno grafico molto caotico. Per la densità del colore e il segno profondo della scrittura, la serie Sepolcri 2020 sembra quasi raccogliere dei graffiti su frammenti di intonaco, poi incorniciati. (dal testo di Francesca Giubilei e Luca Berta) I testi, scelti come punto di partenza, sono pensieri, citazioni, riflessioni che vengono poi utilizzati come sottotitoli delle sue pitture, tutte eseguite a tecnica mista su supporti cartacei. Un po’ di leggerezza per il mio cuore (aggiungo l’azzurro oltremare e il blu di cobalto per l’infinito) è un esempio di titoli che descrivono il metodo di procedere nel suo fare pittura, elegantissime monocromie dai colori forti e decisi o severe riduzioni della gamma cromatica che esaltano la forza del messaggio.
Paolo Zamengo dell’oblio ha fatto il perno del suo lavoro, bruciando, cancellando, strappando. La continua rivisitazione delle opere, anche a distanza di anni, è diventata una prassi: sovrappone, taglia e riassembla i suoi lavori su carta, componendo dei libri, veri archivi di memorie, dai titoli forti come per esempio “Entropie”, il libro posto sull’altare; oppure “Uomo che legge”, “Niente”.. etc. Cultura filosofica, denuncia del sistema dell’arte, interiorità profonda sono componenti di un lavoro, a tratti solo apparentemente dissacratorio, con forte valenza spirituale, sempre allusive di una dimensione Altra. Ne sono un esempio, nella Chiesa Santa Maria Assunta, il trittico il “Sole Quadrato” e ancora la installazione centrale “Vomitare l’arte” che vede a terra, simbolicamte in progressione verso l’altare, una serie di opere materiche monocromatiche bianche, culminanti con il Libro Entropie (rilegatura a mano di teciche miste su carta assemblati anche a feltro e vetro).
Una mostra che fa riflettere sulla contrapposizione apparente o reale della memoria con l’oblio, comunemente considerato, a torto o ragione, il suo esatto opposto.
Ente promotore: Comune di Spinea (Venezia)
Curatrice: Santina Ricupero in collaborazione con Contemporis ETS
Testi critici: Francesca Giubilei e Luca Berta
Inaugurazione
22 ottobre 2021 ore17