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Angelo Casciello. Pompei – Pompei e il contemporaneo

venerdì 23 Giugno 2017 - mercoledì 23 Maggio 2018

Angelo Casciello. Pompei - Pompei e il contemporaneo

sede: Parco Archeologico Pompei (Pompei).
cura: Massimo Bignardi.

Pompei ancora luogo del contemporaneo. Dopo le esperienze di Mitoraj e Picasso che hanno suggellato l’immagine della città antica quale luogo di dialogo tra linguaggi diversi e di epoche differenti, Pompei si ripropone come contenitore e promotore di arte del presente e questa volta con particolare riguardo al territorio campano e ai suoi artisti.

Con questo spirito il sito ospita le opere di Angelo Casciello, nella mostra Casciello Pompei. Dodici sculture, in parte realizzate specificamente per questa mostra, collocate sulla terrazza dell’Antiquarium che accoglie Il tempio di Eolo, Fiore e Solo; presso la Villa Imperiale che ospiterà Apollo, Totem e Le Visioni di Bacco e ancora lungo il Viale delle Ginestre con Le tre grazie, trittico realizzato in acciaio dipinto, il Ciclope, il Suono, Il dormiente, quest’ultima già esposta nel 1998 in occasione della grande mostra allestita al Palazzo Reale di Napoli. Le sculture sono segni del silenzioso dialogo con il passato attraverso le quali l’artista esprime l’identità con la terra di origine, con la sua storia, con il valore che essa assume nella contemporaneità.

La mostra è un percorso tra storia e contemporaneità, laddove a Pompei il respiro della storia non racconta unicamente della sua tragedia, bensì di una vita eternata nella forma, dai capitelli alle statue ai cornicioni, alle mura delle strutture architettoniche e che oggi si pongono a confronto con le opere di Casciello dalla straordinaria potenza plastico- architettonica ambientale.
Lavori volumetrici in ferro, allo stato naturale o dipinti, robuste strutture metalliche che si alternano a masse spesse e monolitiche dall’aspetto totemico e profondamente arcaico.
La rozza durezza del ferro si associa alla fuoriuscita di tenue ramificazioni di tondino metallico, protese a captare gocce di rugiada metaforica.
L’esposizione propone una riflessione sulla città svelata e sul tempo che l’ha resa immagine eterna e si offre quale momento di riflessione sul ruolo dei linguaggi dell’arte del nostro tempo.

Angelo Casciello nasce a Scafati (Salerno) nel 1957; frequenta l’Istituto d’Arte di Torre del Greco quale allievo di Renato Barisani, successivamente l’Accademia di Belle Arti di Napoli, ove studia pittura con Domenico Spinosa. Sin da ragazzo manifesta un’attenzione per il disegno, pratica della quale si serve per rappresentare figure che lo circondano: espressività preoccupate e malinconiche, mani callose e visi corrucciati sono i dati espressivi che cifrano questi primi fogli. La prima fase di formazione segnala una ricerca figurativa in cui l’artista appena ventenne, è attento a corpi e figure che invadono lo spazio del foglio: saranno poi gli stessi volumi prodotti nei grandi murales (1975), dal segno espressionista, filtrato attraverso le esperienze muraliste di Siqueiros e Orozco. La ricerca di Casciello continua spaziando tra pittura e scultura, recuperando elementi di memoria presi in prestito dal bacino della cultura mediterranea: si afferma, inizialmente, lavorando come scultore che esibisce nello spazio totem fatti di materiali tratti dall’ambiente rurale. Il 1977 è l’anno della sua prima personale al Centro Sud Art di Scafati, alla quale segue, nel 1979, quella alla Galleria Lucio Amelio di Napoli. Gli inizi degli anni Ottanta segnano il passaggio dalla storia alla preistoria, ossia ad una riflessione sulle origini e sulla dimensione archetipica mediterranea, si inoltra nel recupero di un segno antropologico elaborando opere di notevole fascino pittorico. La prima metà del decennio Ottanta vede l’affermazione di una fase segnica, in cui l’artista crea simulacri, totem improntati da una cifra primitiva: sono opere che hanno un fondo pagano e che riecheggiano i misteri trovati nelle rovine di Ercolano e di Pompei. Nel 1986 è invitato alla XI Quadriennale d’Arte di Roma ed alla XLII Biennale di Venezia; in questo stesso anno lavora alla ideazione e alla realizzazione di interventi scultorei e ambientali, tradotti anni dopo in ferro che, nel decennio Novanta, diventa il suo nuovo medium operativo. Il suo lavoro sembra evolvere verso una destinazione fortemente sociale: tra questi si segnalano gli interventi e le installazioni per la Piazza di Sant’Antonio a Civitella d’Agliano (1986, con Silvio Wolf e Annamaria Santolini), l’opera Il luogo del Minotauro, installazione temporanea realizzata nel Palazzo del C. & A. a Marsiglia (1988), il progetto per un Planetario (1988, Mostra d’Oltremare di Napoli, insieme agli architetti G. Squillante e G. De Luca, con sculture di Renato Barisani e Annibale Oste), l’intero arredo per la Nuova Cappella di S. Maria di Realvalle in San Pietro di Scafati (1989), la scultura monolito Africa (1989) per l’African Dream Village, a Malindi (Kenya). Negli stessi anni è presente ad importanti rassegne d’arte nazionali ed internazionali, tra le quali vanno ricordate: Tendenze dell’arte Italiana negli anni Novanta, presso la Galleria d’arte Moderna di Zagabria (1987), Biennale Internazionale di Grafica in Lubiana (1987), Transport-Marsiglia- Barcellona-Napoli, presso la Ville Charitè a Marsiglia (1988), Premio Michetti a Francavilla a Mare (1989). Nel 1988 viene invitato alle mostre: Ucronos, 29 artistes européen a Metz, Musée d’Art et d’histoire Cave Sanit, Metz, Ucronia, 13 artisti italiani, Kunstverein, Ludwishafen am Rheim Ev. Trasport, Ville Charité, Marseille. Nel 1989 partecipa alla mostra Saturno al Museo Pablo Gargallo di Saragozza. Partecipa al progetto di congiungimento, con un itinerario di sculture di artisti di varie nazionalità, del vecchio centro di Lione con il Centro Direzionale della stessa città (1991), mentre l‘anno successivo partecipa alla Biennale di Barcellona e, nel 1996 realizza una grande scultura La Porta del Vento per Ripe San Ginesio in provincia di Macerata. In questi anni Casciello lavora principalmente il ferro, opere esposte nel 1998 in occasione della mostra allestita nel Cortile d’Onore e nei Giardini di Palazzo Reale a Napoli. Nello stesso anno vince il Premio La Ginestra d’Oro, Parco del Conero, Ancona, mentre del 1999 è segnalato come uno dei migliori 100 artisti degli ultimi quaranta anni, dalla rivista “Flash Art”, e come uno de “I magnifici 5 del 1988 – inchiesta tra 16 critici italiani” promossa da “ Il Giornale dell’Arte”. Nel 1998 è presente alla IX Biennale Internazionale di Scultura Città di Carrara; nel 1999 partecipa al progetto ‘Non solo Trevi’ a Lamezia Terme, con l’opera La Fontana delle tre età; nel 2001 vince il concorso internazionale per la realizzazione di due grandi sculture per la Sala dell’Arengario del Nuovo Palazzo di Giustizia di Napoli. Nel 2002 vince il concorso per la realizzazione di una scultura a dimensione urbana in occasione del 3° Premio Internazionale di Scultura Regione Piemonte e, nello stesso anno, gli viene conferito il Premio Scipione a Macerata. In questi anni e fino al 2006, insegna “Materiali per la scultura” e “Fisica tecnica per l’installazioni della scultura”, nel corso sperimentale in “Arredo Urbano”, istituito dal MIUR presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli. Sempre nel 2005 partecipa alla mostra La Scultura Italiana del XX secolo presso la Fondazione Arnaldo Pomodoro di Milano. Nel 2006 viene invitato alla X Mostra Internazionale dell’Architettura-La Biennale di Venezia. Un percorso di esperienze nell’ambito urbano che si esplicita, nel 2009, con la realizzazione della stazione di Mugnano sulla linea Napoli- Giugliano-Aversa della MetroCampania NordEst, realizzata con l’architetto Riccardo Freda. Costante è l’impegno dell’artista nella sfera del sacro che lo ha visto tra gli artisti invitati, con una mostra personale, al IV Convegno Ecclesiale Nazionale tenutosi a Verona nel 2006, esponendo la Via Crucis realizzata per il Museo Stauros di Arte Sacra Contemporanea di Isola del Gran Sasso (Teramo). Del 2007 e l’installazione Apparizioni Regali, realizzata negli Appartamenti Storici del Palazzo Reale di Caserta. Nel settembre del 2009 è nominato da Papa Benedetto XVI, Membro Ordinario dell’Accademia delle Belle Arti al Pantheon. Del 2010 è la mostra antologica dedicata al disegno e ai progetti di scultura (maquettes in carta, argilla e latta) organizzata e ospitata dal Museo- Fondo Regionale d’Arte Contemporanea di Baronissi; nell’estate di quest’anno gli viene assegnato, a Francavilla a Mare, il 61° Premio Michetti. Tra il 2010 e il 2011 dipinge il Cine Teatro Minerva di Boscoreale (Napoli); nello stesso anno il Real Polverificio Borbonico, Centro per la Cultura e le Arti di Scafati ospita la grande mostra antologica dal titolo Angelo Casciello. Spazi del mio gesto, promossa dal Ministero per i Beni e le Attività culturali, curata da Massimo Bignardi e Giuseppe Zampino. Sempre del 2011 è l’invito al Padiglione italiano della 54 a Biennale di Venezia. Nel 2014 realizza La stanza della Pace per la Fondazione La Verde La Malfa, a San Giovanni La Punta (Catania). Negli anni 2014 e 2015 partecipa a Napoli alle mostre: “Rewind. Arte a Napoli 1980 / 1990”, Museo del’900, Castel Sant’Elmo, “Shake Up in Accademia 1980 / 1990”, Accademia di Belle Arti. Nel 2015 dipinge Il Centro Polivalente di Peccioli (Pisa). Nel 2016 partecipa alla XXXVI Biennale di Scultura di Gubbio, Palazzo dei Consoli, Gubbio. I suoi lavori sono stati esposti in mostre tenute in Belgio, Cina, Francia, Germania, Italia, Iugoslavia, Kenja, Spagna, Svezia, Svizzera, U.S.A. .

Dettagli

Inizio:
venerdì 23 Giugno 2017
Fine:
mercoledì 23 Maggio 2018
Categoria Evento:
Tag Evento:
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Luogo

PARCO ARCHEOLOGICO DI POMPEI
Via Marina, 6
Pompei, Napoli 80045 Italia
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