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Animati. God, human, animal, machine – Mostra collettiva
sabato 17 Maggio 2025 - domenica 31 Agosto 2025

sede: MuFuCo Museo di Fotografia Contemporanea (Cinisello Balsamo, Milano).
cura: Chiara Bardelli Nonino.
Per la prima volta in Italia, un’AI esplora l’archivio di un museo pubblico, per mettere in scena il dialogo tra intelligenza umana e intelligenza artificiale. “Animati. God, Human, Animal, Machine” è la nuova mostra del Museo di Fotografia Contemporanea, a cura di Chiara Bardelli Nonino, che mette al centro l’intersezione tra arte e tecnologia nel tentativo di definire la nostra umanità.
«Oggi cosa si intende per essere umano? Si fa appello alla umanità dinanzi alla barbarie – ma la barbarie non nasce dall’umanità? Quale il confine, la risorsa, il sigillo dell’essere umano? Siamo un marchingegno imperfetto? Un carciofo raffinato? Spiritualità scienza tecnica politica sono tutte chiamate a un nuovo appello, che già risuonava nel cuore dell’epoca cosiddetta moderna nella voce di un poeta “E io che sono?”» le parole di Davide Rondoni, presidente del Mufoco, che chiarisce «La mostra “Animati” rilancia queste domande, le amplifica, le urge. Non le lascia tacere nel brusio. Perché dalla risposta che ognuno offre a tali domande (e la si offre anche senza pensarci nella pratica morale della vita) dipende tutto il nostro sguardo al mondo e a noi stessi».
L’esposizione presenta una selezione di 137 opere di 77 autori italiani e internazionali, curata da Chiara Bardelli Nonino a partire dai risultati della ricerca algoritmica. Tra gli artisti selezionati figurano da Gabriele Basilico, Lisetta Carmi a Mimmo e Franceso Jodice, da Günter Brus a Bernard Plossu. Si afferma così una nuova forma di curatela “aumentata”, in cui l’intelligenza artificiale non si limita a collaborare, ma partecipa attivamente al processo di interpretazione iconografica, generando un inedito cortocircuito tra umano e macchina.
Clip ha “osservato” e analizzato un dataset di oltre 12.000 immagini, rappresentative delle oltre 60000 catalogate e digitalizzate dell’archivio del museo, che conta ormai oltre 2 milioni di fotografie, permettendo di indagare come l’AI possa interpretare e catalogare contenuti visivi in relazione a concetti astratti e soggettivi.
Attraverso l’uso di Clip, l’Archivio del Museo è stato quindi esplorato tramite parole chiave – query – che rimandano a temi complessi come anima, coscienza, morte, nascita, ritualità, conflitto o famiglia. La mostra mette in scena il cortocircuito per cui parole associate all’estremamente umano vengono filtrate da un’intelligenza artificiale nata per interpretare la realtà con una lente statistica, deterministica e funzionale. Questo approccio non solo ha messo in luce le capacità, le problematiche e i limiti dell’intelligenza artificiale nell’interpretare le immagini, ma solleva interrogativi critici su come le macchine possano vedere e comprendere il mondo, e quali implicazioni ciò abbia per la nostra concezione di umanità.
«L’AI è stato un primo filtro: uno strano strumento che ha permesso di navigare in maniera inedita l’archivio virtuale del Mufoco e uno sguardo meccanico associato a un’arte così piena di umanità come la fotografia. La prima scrematura algoritmica ha creato una sorta di deformazione nel campo curatoriale, costringendo a guardare le immagini con un primo sguardo diverso – decontestualizzato, nudo, artificiale» spiega la curatrice, Chiara Bardelli Nonino «Le immagini che sono state scelte e messe in mostra sono quelle che hanno mostrato una contraddizione o un’affinità evidente tra la query e il risultato, un’interpretazione sorprendente o sorprendentemente sbagliata da parte dello sguardo algoritmico. Che hanno messo a nudo vulnerabilità, bias e problematiche legate al tema della mostra – la nostra umanità».
Per i visitatori della mostra, un elemento di sorpresa rimane: il display allestitivo rivela infatti le parole chiave che hanno guidato la selezione delle opere, ma l’associazione delle query con le immagini in mostra è lasciata all’interpretazione del pubblico. Questa dinamica simula l’esperienza quotidiana di imbattersi in innumerevoli immagini, spesso decontestualizzate, in un flusso continuo e inatteso come lo scroll infinito dei nostri schermi.
Inaugurazione
sabato 17 maggio alle ore 17:30
Immagine in evidenza
Lisetta Carmi, I travestiti, Adriana (Audrey) , Genova , 1965 – 1970 © Martini & Ronchetti, Archivio Lisetta Carmi – Museo di Fotografia Contemporanea, Milano – Cinisello Balsamo