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Anna Raimondo. Fronte Nazionale Naso Partenope
giovedì 16 Gennaio 2020 - sabato 29 Febbraio 2020
sede: Album Arte (Roma).
cura: Marco Trulli.
Il titolo della mostra trae spunto da una scritta letta per caso da Anna Raimondo sui muri di Napoli.
Il controverso tema dell’identità, messo a nudo ironicamente da questa frase, è al centro della mostra dell’artista che propone una selezione eterogenea di lavori in cu i riscontra una costante ricerca che, partendo dalla dimensione intima, affronta questioni centrali di carattere pubblico e politico, come la questione del diritto alla mobilità o la de – costruzione delle id entità di genere.
Con Nada que declarar (2019) l’artista si pone l’obiettivo di sfuggire alla rappresentazione dominante e binaria di genere.
In questo lavoro Raimondo combina una serie di foto identikit che la ritraggono nuda con un megafono al pube, insieme a una serie di ritratti eseguiti degli stude nti dell’Accademia di Belle Arti di Buenos Aires in cui l’artista assume pose che alludono ad alcuni nudi femminili celebri nella storia dell’arte.
Si genera così una rappresentazione ambigua dettata dall’uso megafono, che da una parte amplifica i suoni v aginali e dall’altra allude ad una forma fallica.
I temi dell’identità religiosa e culturale invece vengono affrontati in Derrière la mer (2018), e Nel dubbio (2016) con sovrapposizioni di simboli e riferimenti identitari differenti.
Partendo dalla dimensi one universale e simbolica del mare, nella partitura di Derrière la mer la Raimondo i ntreccia estratti di interviste con alcuni riferimenti al mare presenti nella Bibbia e nel Corano, interpretati dalla mezzo soprano Edka Jarzab e il baritono Jérôme Porsperger.
Infine, la fondazione di un partito utopico, il Fronte Nazionale Naso Partenope o, nel quale l’artista apre una riflessione corale sulle microazioni quotidiane di trasformazione ed emancipazione sociale, attraverso un lavoro previo di interviste ad attiviste e cittadine partenopee.
Un (non) partito, rappresentato da una non bandiera e sposta in mostra insieme a vari materiali propagandistici, con l’obiettivo di determinare una frizione con il presente del dibattito politico.
“Il lavoro di Anna Raimondo è un luogo d’incontri e scambi, che si nutre dell’ascolto nel processo e nella formal izzazione finale col pubblico.
I processi relazionali che l’artista attiva interrogano spesso la costruzione di genere nei comportamenti quotidiani e pubblici, mettendo in dialogo il suo femminismo quotidiano con l’atteggiamento delle altre persone.
Può es sere definito un viaggio nelle diversità sociali che facilita e crea aree di possibili interazioni, dissonanze, negoziazione e creazione corale di senso.”
(Nancy Casielles e N. Suarez, 2016)
Molti dei suoi lavori si concentrano in maniera peculiare sulla c reazione d’incursioni nello spazio e la sfera pubblica, nel suo continuo tentativo di ricreare spazi e tempi di ascolto all’interno del panorama urbano creando in questo modo dispositivi di spaesamento e dislocazioni di senso.
Attraverso la fluidità del suono l’artista connette spazi, tempi e persone e riflette su temi e identità rimosse dalla memoria o dalla società.
La mostra è dunque un itinerario liquido tra lavori sonori, progetti relazionali e atti performativi realizzati dall’artista in diverse par ti del mondo.
Inaugurazione: giovedì 16 gennaio 2020 dalle ore 18:30