sede: Galleria Spaziosei (Monopoli, Bari).
cura: Mina Tarantino.
Un’atmosfera internazionale si respira dinanzi alle opere pittoriche e scultoree di Antonia Campanella.
Di radici pugliesi si è nutrita questa artista eclettica che interpreta i desideri e le ansie del nostro fragile tempo.
Interessante e inusuale è la citazione di Gaudì dal sapore surreale: un gioco per pochi eletti che evoca il “gioco serio” della Pop Art” di Pino Pascali, innanzitutto scenografo e forse artista per caso poiché definito tale dalla critica cosiddetta ufficiale.
Pascali infatti amava la scena e il suo sentirsi attore al limite tra realtà e irrealtà come Antonia Campanella le cui opere ci invitano ad dischiudere le porte del sogno dove giace sepolto il nostro Sè originario.
Ed è cosi che tra una scultura e una pittura si percepisce il profumo dei limoni, si intravedono le figure sinuose di personaggi fumettistici o di misteriose divinità, ninfe di terra e di acque, di quel mare di transiti che apre gli orizzonti del non ancora.
Si tratta di un fare arte che si fa specchio di “spiriti “danzanti alla ricerca di una antica verità, di quel sentire la femminilità in grado di inchiodare la falsa coscienza della contemporaneità complice del predatore che si nasconde nei più remoti angoli dell’inconscio, pronto ad emergere in una sorta di mattanza della creatività dell’altra metà del cielo.
Le opere di Antonia Campanella racchiudono molteplici sensi che dalla plasticità della figura traggono la possibilità di percorrere i sentieri di una cosmica spiritualità senza orpelli poiché ogni creatura, comprese le invenzioni della mente umana, sono le tessere di un infinito mosaico in cui ciascun essere si riconosce parte di un altro, se pur lontano nello spazio e nel tempo.
L’artista, pertanto, ci rende consapevoli di quell’ “anima mundi” che ci restituisce al fluire dell’esistenza.
Santa Fizzarotti Selvaggi
Inaugurazione: Sabato 12 ottobre 2019, alle ore 19:00