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Antonio Ligabue. Lo specchio dell’anima
giovedì 25 Gennaio 2018 - domenica 11 Marzo 2018
sede: Museo Statale Centrale della Storia Contemporanea della Russia (Mosca).
cura: Olga Sviblova.
Ligabue in Russia: non solo l’emozione di una grande mostra, ma anche l’arricchimento critico della sua opera per consolidare il suo status di artista riconosciuto internazionalmente.
Dopo la presentazione ufficiale avvenuta a Singapore, le esposizioni a Toronto, Amburgo, Lugano, Parigi, Strasburgo e Zurigo, solo per citare le tappe storiche, la mostra arriva a Mosca, al Museo Statale Centrale della Storia Contemporanea della Russia.
La rassegna russa e il relativo catalogo dimostrano il carattere internazionale dell’artista, poiché al fianco di autorevoli studiosi italiani come Marzio Dall’Acqua e Vittorio Sgarbi, si impongono scritti di studiosi russi, particolarmente qualificati, che leggono le opere di Ligabue, ampliandone e arricchendone la bibliografia e le possibilità interpretative, riconoscendone il valore di grande protagonista dell’arte contemporanea internazionale.
“L’artista autodidatta – scrive Irina Jazykova – è sicuramente diventato uno dei maestri più significativi dell’arte italiana del XX secolo. La sua espressione si colloca al di fuori di qualsivoglia corrente. La sua anima era a tal punto percettiva da permettergli di esprimere nella sua arte sia il dramma dell’individuo che le generali tendenze di un secolo passato attraverso tante catastrofi e tragedie, di apprezzare la vita in quanto tale, in nome della vita stessa.”
Irina Yazykova è storica dell’arte, docente di Cultura cristiana all’Università Sant’Andrea di Mosca e al seminario di Kolomenskoe, da anni si è specializzata sull’icona contemporanea. Tra le sue pubblicazioni, il volume “Io faccio nuova ogni cosa. L’icona nel XX secolo” del 2002.
Nato a Leningrado nel 1947 in una famiglia di tradizioni artistiche, con un ampio curriculum internazionale come storico dell’arte specialmente contemporanea, dal 1986 membro della Internazionale Associazione dei Critici d’Arte (IAAC – AICA), di cui è stato vicepresidente nel biennio 1992-1994, Alexander Yakimovich, scrive di Ligabue: “Ebbe la fortuna di conoscere alcuni artisti che fecero nascere in lui l’amore e la passione per il disegno. Di più: la pittura e la scultura divennero una necessità esistenziale. Si dedicò all’arte con lo stesso ardore provato dai pittori più esagitati e ardenti come Van Gogh, Soutine o Chagall. Il risultato fu che Ligabue produsse capolavori che hanno reso il suo nome noto in Italia e nel resto del mondo”.