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Antonio Taschini. Contro-utopia
mercoledì 5 Giugno 2024 - venerdì 14 Giugno 2024

sede: Camera dei deputati – Palazzo Valdina (Roma).
cura: Velia Littera.
Le sculture di Antonio Taschini sono creazioni di sicuro impatto estetico e scenografico ma hanno un significato più profondo perché si animano diventando pagine su cui l’artista scrive e imprime segni che emergono dalla sua interiorità, dal suo passato e dall’osservazione dei luoghi in cui abita. Sono testimoni delle sue esperienze, dei suoi pensieri e delle sue emozioni, e riflettono le vite di ognuno di noi con le nostre impronte e testimonianze.
“Contro-Utopia, narra un viaggio attraverso l’intricato labirinto delle visioni dove il ferro danza con la ceramica, che a sua volta diventa superficie su cui scrivere una narrazione. Ogni scultura è testimonianza di un’arte che sfida il tempo e incarna gli incubi e le speranze di una società in continua evoluzione. Ogni opera racconta una storia, la nostra storia che oggi ci sembra evoluta e contemporanea ma già domani è storia antica.
Le città e gli ambienti urbani in cui viviamo diventano una fonte infinita di ispirazione. Le città sono il palcoscenico delle nostre vite, il luogo in cui lasciamo il nostro segno, le nostre impronte. Taschini ci lascia testimonianza di tale passaggio con una sua personale interpretazione.
Le superfici delle sculture di Taschini, che siano figure umane o oggetti tridimensionali riflettono questo ambiente urbano, catturando la sua complessità e la sua bellezza, ma anche le sue contraddizioni e le sue sfide. Antonio Taschini diventa, attraverso le sue creazioni, uno storyteller del nostro tempo”, afferma la curatrice Velia Littera.
“Traccia, segno, memoria, trasformazione nel tempo, stratificazione, ricordo, linguaggi occulti, reticoli, planimetrie, archeologia, architettura. Questi i principali concetti alla base del mio lavoro. Le superfici degli elementi tridimensionali sono utilizzate per un uso “narrativo”, come pagine su cui scrivere o incidere le immagini che emergono stratificate dal passato, dall’interiorità, dall’osservazione dei luoghi in cui viviamo, città che diventano planimetrie fantastiche, in cui lasciamo segni e impronte, somma e intersezione delle architetture del tempo. Il segno e la misura dell’Uomo. I segni si ripetono sempre uguali in infinite combinazioni, come lettere di un linguaggio nascosto, esoterico, numeri di formule rituali. “, dichiara l’artista Antonio Taschini
Informazioni
Galleria Pavart, info@pavart.it; 06 58303356
Immagine in evidenza
Cristo numerato di Antonio Tascini, ceramica e ferro (part.)