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Archivio Aperto 2018. No end
venerdì 26 Ottobre 2018 - lunedì 3 Dicembre 2018
sede: Varie Sedi (Bologna).
“No end”: è il motto con cui gli organizzatori di Archivio Aperto – la manifestazione che da 11 anni apre le porte di Home Movies – Archivio nazionale delle pellicole private, di famiglia e di realtà come associazioni, parrocchie, imprese, cui si si sono aggiunti nel corso del tempo film sperimentali e d’artista, e opere inedite di filmmaker indipendenti – hanno deciso di identificare questa edizione 2018.
Senza fine, come le possibilità di riletture ed interpretazioni del ricco materiale archivistico, un bacino creato dal nulla nei primi anni Duemila e dalle possibilità ancora lontane di esaurirsi.
Senza fine, come la capacità della pellicola di resistere al digitale, di tornare, di sopravvivere.
Come sempre sono tanti i fili ad unire la ricca programmazione, che dal 26 ottobre al 3 dicembre proporrà eventi, installazioni, proiezioni, cine-concerti, visite d’archivio e laboratori: dalle sequenze di paesaggi filmati dai treni che portano in vacanza o alla guerra alle immagini inedite di Italianamericans alla ricerca delle proprie origini, dai cartoni animati sperimentali dei Gruppi Universitari Fascisti alle utopie di libertà del ’68, tra movimenti studenteschi e sperimentazioni performative in pellicola di alcuni degli artisti più significativi del decennio a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta, focus finale di questa edizione. I film d’artista che chiuderanno l’edizione 2018 di Archivio Aperto con una rassegna su 4 giornate sono stati restaurati e rieditati in pellicola e costituiscono il corpus della nuova sezione di Home Movies “Art and Experimental Film”.
“No end” è, non a caso, il titolo dell’appuntamento che apre Archivio Aperto 2018, venerdì 26 ottobre alle 19 (Home Movies – Istituto Parri, via Sant’Isaia, 20), sequenze immortalate con la cinepresa amatoriale dai finestrini del treno in corsa: viaggi nello spazio e nel tempo – dall’orizzonte denso di nubi naziste agli slanci ottimistici del Dopoguerra – catturati dagli sguardi di dispositivi tecnologici allora all’avanguardia. Al termine della proiezione, accompagnata dalla musica live di Simonluca Laitempergher e Cecilia Stacchiotti e dal contrabbasso di Federico Magazzeni, Emidio Clementi sarà protagonista di un reading sulle sequenze inedite della Seconda Guerra Mondiale, girate da Adolfo Franzini sul fronte sovietico.
Appuntamento a venerdì 26 ottobre anche per una grande esclusiva dell’edizione 2018 di Archivio Aperto, che ospiterà per la prima volta in Italia il fotografo e documentarista italoamericano Lou Dematteis, corrispondente di guerra per la Reuters nel Sudamerica degli anni ‘80 e autore di foto che hanno fatto il giro del mondo, che porta il suo personale ritratto per immagini del nostro Paese. Sarà visitabile nel weekend (fino a domenica 28) Un viaggio di ritorno/A Journey Back, una suggestiva installazione con le immagini scattate nel suo primo viaggio in Italia, negli anni ’70: il ritratto intimo e collettivo di un Paese che si leccava le ferite dopo i tumulti del ’68, dal quale usciva profondamente cambiato, con nuovo slancio, tra mille contraddizioni. Durante quegli anni Lou, poco più che ventenne, visse e lavorò in Italia, documentandone la vita quotidiana e politica.
Domenica 28 la chiusura dell’installazione con la proiezione, alle 17:30, del documentario Crimebuster, pluripremiato racconto del viaggio di Dematteis alla ricerca della storia del padre, il procuratore e giudice della Corte Suprema Louis B. Dematteis, con il quale il fotografo ebbe sin da bambino un rapporto difficile, fino alla rottura tra i due all’epoca della Guerra del Vietnam. Il documentario ci conduce dalle Alpi piemontesi all’isola di Ellis Island, ai paesaggi della California e alle strade di San Francisco, raccontando l’immigrazione, la storia di una famiglia e di due generazioni, la ricerca di giustizia e riscossa. Lou Dematteis incontrerà il pubblico alla fine della proiezione.
Nella giornata di apertura di venerdì 26 ottobre inaugura un’altra installazione che sarà visitabile fino a domenica 28, Awesomeframes: si tratta di circa 1500 scatti realizzati con il cellulare alle pellicole nel corso di lunghe sessioni al tavolo di restauro di Home Movies, una selezione accurata di immagini che colgono i particolari che a occhio nudo non vediamo. Finite quasi quotidianamente sui social network nel corso di due o tre anni, queste immagini rappresentano il lato più nascosto dell’Archivio Home Movies.
Il viaggio nel lavoro di Home Movies continua domenica 28 ottobre con l’ormai tradizionale giornata di visita all’archivio, con dimostrazioni tecniche e proiezioni a sorpresa (replica sabato 17 novembre).
Il primo weekend di proiezioni si arricchisce infine di un ulteriore prezioso tassello d’archivio, l’omaggio, sabato 27 ottobre, a Oliviero Mario Olivo, personaggio poliedrico, nato a Trieste ma cresciuto e vissuto a Bologna, scienziato e professore di Anatomia, ma anche cineamatore, fotografo e alpinista, consigliere comunale nell’amministrazione Dozza e poi assessore. Assieme alla figlia Paola, e attraverso la documentazione realizzata negli anni dallo stesso Oliviero e conservata da Home Movies, lo spettatore ripercorrerà la sua vita che si interseca inevitabilmente con quella di Bologna e dell’Italia della prima metà del Novecento.
Sabato 3 novembre torna, dopo il successo dello scorso anno, l’appuntamento con i Cineguf, la produzione sperimentale dei Gruppi Universitari Fascisti, una selezione della vasta e varia produzione cinematografica che si è dedicata anche al cinema di animazione: saranno proiettate alcune rarissime pellicole ritrovate, con disegni e pupazzi filmati a passo uno: Notturno n. 2 (Disegni animati, Cineguf di Torino, 1935, 3′) di F. lli Cerchio; Teste di legno (o Pisicchio e Melisenda) (Pupazzi/Passo uno, Cineguf di Catania, 1937-1938, sonoro, 10′) di Ugo Saitta; 3 Studi di scultura animata (Passo Uno, Cineguf di Milano, 1937, 10′) di Antonio Giannini, Gianantonio Fabris; Le disavventure della terza compagnia (Disegni animati, Cineguf di Venezia, s. d. , 7′) attribuito a Antonio Marzari. Altro appuntamento che ritorna, per il quarto anno consecutivo e come evento collegato alla mostra VHS+, quello con la scena controculturale bolognese dei primi anni ‘90: domenica 4 novembre alle 15:30 al MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna (via Don Minzoni 14) in programma la visione di due videogiornali del DAMS occupato e un inedito, il Cassettone di Pratello TV, una raccolta del meglio della celebre TV di quartiere che trasmise tra il 27 e il 31 maggio 1992.
Sabato 10 novembre, in collaborazione con il MAST – Manifattura di Arti Sperimentazione e Tecnologia (via Speranza, 42) in programma il workshop sullo stato dell’arte degli archivi fotografici e filmici GD. Contestualmente si aprirà una finestra sui temi del lavoro, il paesaggio e la vita quotidiana negli archivi audiovisivi inediti, amatoriali e sperimentali di Home Movies. Sarà poi indagato il rapporto tra le avanguardie e il cinema industriale, e, infine, si rifletterà sul valore storico, documentario e artistico delle collezioni e degli archivi fotografici industriali. Interverranno archivisti, curatori, ricercatori e professionisti.
A seguire, alle ore 17:30, l’incontro più atteso dell’edizione 2018 di Archivio Aperto: per la prima volta in Italia l’archivista-filmmaker Rick Prelinger, uno dei promotori del progetto Internet Archive (archive. org), la piattaforma digitale ispirata alla Biblioteca di Alessandria e con l’obiettivo dell’accesso libero e universale alla conoscenza, e professore di cinema e media digitali alla University of California, Santa Cruz. Prelinger è una figura chiave del cinema indipendente mondiale: negli anni ha ricercato, catalogato e archiviato oltre 60.000 film – i leggendari Prelinger Archive – poi acquisiti come patrimonio nazionale dalla Library of Congress. Ad Archivio Aperto Prelinger illustrerà la storia del XX secolo in America, attraverso i film pubblicitari, governativi, educativi, amatoriali dei Prelinger Archives, un viaggio nell’altra faccia degli Stati Uniti, un racconto inedito che attraversa la realtà industriale e quella rurale, i luoghi di frontiera e i paesaggi urbani, ma anche la fobia della bomba atomica e le autorappresentazioni dei movimenti di emancipazione delle donne, delle minoranze etniche e degli omosessuali.
Due appuntamenti “didattici” quelli del weekend successivo: venerdì 16 novembre l’incontro A scuola di Home Movies, in collaborazione con l’Istituto Storico Parri, si propone di illustrare agli insegnanti delle scuole secondarie superiori le modalità di ricerca e di utilizzo didattico del materiale d’archivio, per avvicinare in maniera più immediata e vicina i ragazzi alla storia del Novecento, una storia che spesso resta, sui libri, distante e priva di legami con il presente. Sabato 17 novembre Family tales. Storie e narrazioni in formato ridotto, appuntamento conclusivo del workshop Family Tales iniziato lo scorso giugno, che ha permesso ai partecipanti di immergersi nelle storie racchiuse nei film dell’Archivio Home Movies.
A chiusura dell’edizione 2018 due appuntamenti dedicati al 50mo anniversario del Sessantotto. Giovedì 22 novembre alle 17:30 Home Movies ospita Il Sessantotto lungo la via Emilia. Il movimento studentesco in Emilia Romagna (1967-1969), l’incontro con gli autori del libro gli autori: William Gambetta (Centro studi movimenti di Parma), Alberto Molinari (Istituto storico di Modena), Federico Morgagni (Istituto storico di Forlì) dedicato all’influenza del Partito Comunista sulle rivolte studentesche nel contesto locale. Dal 30 novembre al 3 dicembre infine l’inaugurazione della nuova sezione di Home Movies dedicata ad arte e sperimentazione: Quasi un 68/Almost 68. Rassegna sul cinema sperimentale e d’artista in Italia, 1966-1976, dieci appuntamenti tra programmi cinematografici e incontri per vedere, anche per la prima volta, le produzioni di artisti e filmmaker tra i più significativi nell’epoca d’oro del Super8 e dei formati cinematografici ridotti, che offrirono un campo di sperimentazione ricchissimo anche in Italia. Fu uno stravolgimento del punto di vista degli autori e degli spettatori, una vera e propria rivoluzione visuale che sul lungo periodo ha influenzato il linguaggio del cinema, della televisione, della pubblicità fino ai media di oggi. Tra i nomi noti Arnaldo Pomodoro, Massimo Bacigalupo, Franco Vaccari, Gianni Castagnoli, ma anche Valentina Berardinone (uno dei rari sguardi femminili), Fernando De Filippi, Tonino De Bernardi, Ugo Mulas, Francesco Leonetti, Andrea Granchi. Ad ospitare le proiezioni e gli incontri saranno, oltre ad Home Movies, un museo e alcune gallerie d’arte, luoghi originari di fruizione delle pellicole stesse, dal MAMbo alla Galleria de’ Foscherari alla Galleria P420, e ancora la Cineteca di Bologna, Raum e la Biblioteca Italiana delle Donne.
Un progetto di Home Movies realizzato con il sostegno di Comune di Bologna, Regione Emilia-Romagna – Energie diffuse. Emilia -Romagna, un patrimonio di culture e umanità.
In collaborazione con Istituto per la Storia e le Memorie del Novecento Parri E-R, MAST – Manifattura di Arti, Sperimentazione e Tecnologia, MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, Cineteca di Bologna, Xing, Galleria de’ Foscherari, Galleria P420, Biblioteca Italiana delle Donne, Associazione Orlando, Kinè, Spazio Labò, Nomadica.
Programma a cura di Paolo Simoni (direzione), Ilaria Ferretti, Mirco Santi, realizzato con Giuseppe Fara, Chiara Petrucci, Jennifer Malvezzi, Michele Manzolini, e in collaborazione con Diego Cavallotti, Lino Greco, Claudio Domini, Andrea Mariani, Elena Pirazzoli, Claudio Giapponesi, Laura De Marco, Giulia Simi, Alice Tonini, Luisa Cigognetti, Nika Petkovic, Zeynep Ayasligil, Laurelie Bertrand, Emanuela Palermo, Maria Antonietta “Etta” La Pignola.