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Art gate – Installazione del collettivo Anotherview
sabato 3 Settembre 2022

sede: Museo Marino Marini (Firenze).
Una finestra virtuale, un varco nello spazio-tempo tra le città di Firenze e Venezia, unite dall’opera di Marino Marini. Si chiama Art Gate il progetto vincitore della terza edizione del Playable Museum Award, il bando rivolto a architetti, designer, sviluppatori, maker, artisti, storyteller, visionari e creativi di ogni ambito per pensare e realizzare il Museo del Futuro, che da sabato 3 settembre prenderà posto al piano terra del Museo Marino Marini di Firenze.
Pensata e realizzata da Anotherview Collective, collettivo di artisti e designers, Art Gate trasporterà il visitatore direttamente sul Canal Grande a Venezia per ammirare, in una veduta sincronizzata con l’ora reale e creata grazie alle più avanzate tecnologie 8k, l’opera “L’angelo della città”, realizzata proprio da Marini e posta all’ingresso della Fondazione Guggenheim, in una prospettiva che rompe le barriere fisiche e percettive.
Marco Tabasso, Tatiana Uzlova e Robert Andriessen: un italiano, una russa, un olandese, tutti giovani e globe-trotter, costruttori di connessioni tra luoghi d’arte e bellezza e di ponti virtuali per il dialogo tra comunità. Nel 2017 danno vita a Anotherview, un progetto visionario che consiste nella creazione di “finestre nomadi digitali”, ognuna delle quali racconta un giorno in un diverso luogo del mondo. Senza uno studio, uno showroom o un magazzino fisico, Anotherview ha virtualmente sede a Milano, ma è costantemente “altrove”, impegnato nella ricerca di storie e viste uniche che possano raccontare un tassello della nostra contemporaneità. Le finestre di Anotherview sono state esposte in fiere e mostre internazionali, come Art Basel Design Miami a Miami e Basilea, PAD London e Jingart in Cina.
“L’installazione – spiega Tabasso – riveste anche una valenza di tipo archivistico, perché cristallizza un momento specifico della vita che si sta svolgendo in altro luogo, che magari tra qualche decennio sarà profondamente diverso da come lo vediamo oggi. Questo è molto importante, soprattutto per conservare la memoria di specifiche aree del mondo che rischiano di scomparire”.