sede: Palazzo Marucelli Fenzi (Firenze).
cura: Cristiano Giometti, Andrea Di Lorenzo, Rita Balleri.
L’esposizione mette a confronto la teatralità dei dipinti settecenteschi di Sebastiano Ricci e degli stucchi di Giovanni Baratta, che decorano le sale, con le sculture realizzate o acquisite nel Settecento dalla Manifattura Ginori grazie al collezionismo “ad uso della fabbrica” del suo fondatore, che rendeva omaggio alla magnificenza del tardo barocco fiorentino traducendo in porcellana le composizioni degli scultori Giovan Battista Foggini, Massimiliano Soldani Benzi, Giuseppe Piamontini, Antonio Montauti e Agostino Cornacchini.
Nelle sale di Palazzo Marucelli-Fenzi, eccezionalmente aperte al pubblico per l’occasione, le sculture in porcellana e i modelli in terracotta e in cera raccolti dal marchese Carlo Ginori dialogano in modo del tutto nuovo con le decorazioni delle sale, realizzate da Ricci e Baratta tra il 1705 e il 1706. Particolarmente interessante e suggestivo è l’accostamento degli stucchi di Baratta con tre calchi in cera che riproducono altrettante opere dello stesso scultore. Realizzati della Manifattura Ginori negli Anni Quaranta del Settecento e qui riuniti per la prima volta dopo lo spostamento del Museo Ginori nell’attuale sede inaugurata nel 1965, i calchi appartengono al Museo Ginori (Euridice e Allegoria della Prudenza) e al Museo Nazionale del Bargello (Allegoria della Ricchezza).
Organizzata dal Dipartimento SAGAS Storia, Archeologia, Geografia, Arte e Spettacolo dell’Università degli Studi di Firenze insieme al Museo Ginori, la mostra è stata realizzata in collaborazione con la Direzione regionale musei della Toscana e l’Opificio delle Pietre Dure e con il sostegno dell’Associazione Amici di Doccia.
Accesso solo su prenotazione:
mostra.fenzi@gmail.com