sede: Pinacoteca di Brera (Milano).
cura: Isabella Marelli, Fernando Mazzocca, Carlo Sisi.
Protagonista della mostra il Ritratto di Caroline Gonse di J.D. Ingres, insieme al busto in gesso di Lorenzo Bartolini, Ritratto di Maria Virginia Buoni Bartolini, e al Ritratto di Selene Taccioli Ruga di Francesco Hayez.
Si tratta di appresentazioni di sensibilissima introspezione psicologica, nelle quali il ritratto riproduce non solo la fisionomia dei personaggi, ma anche la loro indole, il carattere e il loro ruolo nella scena sociale e culturale.
Le opere ospiti entrano in dialogo con altri dipinti della Pinacoteca di Brera: Ritratto di Teresa Manzoni Stampa Borri, Odalisca e Malinconia di Hayez; Ritratto di Giuditta Pasta e La derelitta di Giuseppe Molteni.
Ingres e Bartolini, tra l’altro legati da una lunga amicizia, risentono e condividono lo studio dell’arte del Rinascimento toscano; Hayez, che aveva conosciuto e apprezzato Ingres nei suoi anni romani, si ispira invece agli esempi della pittura veneta, in particolare Tiziano, ma tutti e tre realizzano immagini di sensibilissima introspezione psicologica, nelle quali il ritratto riproduce non solo la fisionomia dei personaggi, ma anche la loro indole e il loro carattere.
Altri dipinti che in queste sale condividono la stessa riflessione sulla figura femminile intorno alla metà dell’Ottocento sono il Ritratto di Teresa Manzoni Stampa Borri, l’Odalisca e la Malinconia di Hayez, celebri icone del romanticismo lombardo, nelle quali affiora la meditazione sulla pittura di Raffaello e di Tiziano.
Infine, sempre della collezione della Pinacoteca di Brera si potranno ammirare in questi spazi rinnovati il Ritratto di Giuditta Pasta e La derelitta di Giuseppe Molteni, opere esemplari della maniera “mondana” di questo pittore milanese, che fin dal loro primo apparire alle rassegne braidensi dell’Ottocento furono apprezzate, o criticate, per il loro contrapporsi a quelle di Hayez.
Si tratta di prestiti prestigiosi, raramente presentati in mostra, opere di protagonisti assoluti dell’Ottocento che costituiscono differenti esempi di interpretazione del naturalismo.
Un dialogo che offre una riflessione sulla figura femminile intorno alla metà dell’Ottocento ed è il tassello finale del percorso della Pinacoteca diventata oggi uno scrigno ancor più prezioso in cui ammirare le opere in una prospettiva innovativa che porta il museo ad allinearsi a standard mondiali.
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Jean-Auguste-Dominique Ingres, Ritratto di madame Gonse, 1852, olio su tela (Musée Ingres, Montauban).
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Francesco Hayez, Ritratto di Teresa Manzoni Stampa Borri, 1847-1849, olio su tela (Pinacoteca di Brera).