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Bernardo Peruta. Mélange optique

sede: Valentinarte (Bellagio, Como).
cura: Chiara Canali.
Negli ultimi anni Bernardo Peruta (1973, Bergamo) ha sviluppato una originale ricerca formale che combina pittura tradizionale su tela e nuovi supporti industriali, come lastre di alluminio microforato, che sovrappone alla tela e che dipinge ulteriormente al fine di creare particolari effetti ottici.
Applicando molteplici strati di velature di colore sui diversi piani, Peruta gioca con i contrasti cromatici, le luci e le ombreggiature, richiedendo un costante dinamismo al processo della visione.
La ricerca di Bernardo Peruta riflette sulla realtà e sulla percezione.
I suoi dipinti rappresentano una realtà labile e dinamica, destinata a cambiare a seconda del punto di vista dello spettatore, allo stesso modo in cui la nostra percezione è soggettiva e mutevole, perché contaminata da esperienze, storie e ricordi preesistenti.
Il titolo della mostra Mélange Optique, ossia “mescolanza ottica”, rimanda alla formula pittorica utilizzata per la prima volta dal pittore post-impressionista George Seurat.
Egli aveva già messo a punto il principio impressionista del “contrasto simultaneo”, secondo il quale se si accostano due colori complementari le qualità di luminosità di ognuno vengono esaltate.
Con il “melange optique”, i colori risultano scomposti in piccoli punti sulla tela, ottenendo la fusione solo sulla rètina, a una certa distanza dalla tela.
Le opere di Peruta, coinvolgendo punti di colore puro, accostati separatamente sulla superficie microforata, consentono all’occhio dello spettatore di mescolare la pittura e di riconoscerla solo quando si trova a una certa distanza dal dipinto, permettendo di sviluppare una idea di coscienza e armonia delle cose, oltre la loro apparenza.
La mostra Mélange Optique presenta una decina di opere che inquadrano volti frontali dall’espressione indefinita, con gli occhi chiusi, come se fossero in uno stato onirico, di sogno o di sospensione. Nella successione di questi volti ingigantiti si percepisce una situazione di disagio, di invasione dello spazio dell’osservatore, che vive il paradosso tra il vedere e l’essere visto, tra il percepire e l’essere percepito, tra l’essere “davanti” alla scena del quadro e l’essere “dentro” lo spazio della visione. Il “mélange optique” diventa dunque espediente per movimentare la visione e invitare chi guarda ad assumere la giusta distanza per comprendere e riconoscere le opere nella loro profondità spaziale e durata temporale, al di là di una percezione fugace e transitoria.
Inaugurazione
29 giugno dalle ore 17.00
Immagine in evidenza
Velvet 90 X 80 fronte (part.)