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Bertozzi & Casoni. Ciò che vediamo non è ciò che è, ma ciò che siamo
mercoledì 16 Aprile 2025 - domenica 15 Giugno 2025

sede: Villa Igiea (Palermo).
cura: Raffaele Quattrone.
Villa Igiea ospita la mostra di Bertozzi & Casoni dal titolo “Ciò che vediamo non è ciò che è, ma ciò che siamo”, a cura di Raffaele Quattrone. .
L’apparenza ingannevole invita a guardare più a fondo, a cercare ciò che non si vede attraverso la selezione di oltre dodici opere che tessono un percorso artistico disseminato nelle aree comuni di Villa Igiea. Le custodie di violino, contenenti tele tagliate in omaggio a Lucio Fontana, evocano un’assenza che risuona di significato, dove il taglio non è una lacerazione, ma un passaggio, un’apertura su nuove dimensioni. Il suono che manca diventa un’eco interiore, un invito ad ascoltare oltre la superficie del visibile.
I vasi omaggio a Giorgio Morandi e Vincent van Gogh si inseriscono in questa riflessione sulla materia e sulla percezione: il primo con la sua essenzialità silenziosa, il secondo con il suo tumulto emotivo, evocando entrambi il tempo e la memoria attraverso la forma e il colore.
“Cosa resta di un suono dopo che è stato ascoltato? Cosa resta di un’immagine quando chiudiamo gli occhi? La realtà non è mai univoca, non è solo ciò che appare, ma anche ciò che rimane nascosto, ciò che la nostra mente, il nostro cuore e la nostra esperienza permettono di vedere”. Questa la riflessione di Raffaele Quattrone, cui si deve la curatela del racconto contemporaneo, realizzato in collaborazione con Athena Antichità.
Quattrone racconta che: “le sculture di Bertozzi & Casoni non sono semplici rappresentazioni della natura: fiori di ceramica che non sbocciano, custodie di violino che non contengono suono, vasi che non custodiscono più il tempo della materia. Ogni opera è un enigma che gioca con la nostra percezione e con i nostri sensi, suggerendo che ciò che vediamo è solo un frammento della realtà, un’illusione, un’ombra di qualcosa che va oltre il visibile. La visione non è solo un atto fisico: è intessuta di esperienze, emozioni, memorie. Guardiamo il mondo con gli occhi della nostra storia, dei nostri desideri, delle nostre paure. Le opere ci sfidano a chiedere: cosa vediamo davvero? Cos’è che ci sfugge? Un fiore non è solo un fiore, una custodia di violino non è solo un contenitore. Sono riflessi di qualcosa che esiste solo nella nostra percezione”.
Immagine in evidenza
Ciò che vediamo non è ciò che è, ma ciò che siamo. Photo credit – Studio Falzon, Courtesy Rocco Forte Hotels