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Blocks – Storie di dialoghi oltre i limiti
domenica 6 Giugno 2021 - sabato 31 Luglio 2021
sede: Albergo delle Povere (Palermo).
cura: Daniela Brignone, Daniela Brignone.
La parola “block” in inglese significa “masso”, “interruzione”, “muro” ma anche “insieme” e “tassello”. Ovvero, allo stesso tempo: “limite” e “opportunità”, “separazione” ed “elemento di connessione”. Un termine duale che ben riesce a sintetizzare il tempo che viviamo, fatto di limiti e ridefinizione di insiemi, relazioni, conoscenze, strumenti.
Blocks, la collettiva curata da Daniela Brignone – storica dell’arte – e Daniela Brignone – storica – traccia un percorso che tocca storie e coscienze ovunque nel mondo attraverso 54 opere di 28 artisti contemporanei provenienti da varie parti del mondo che con le proprie creazioni denunciano “limiti” e cercano la via per superarli.
Cuore dell’evento è l’Albergo delle Povere di Palermo, trasformato per l’occasione in spazio espositivo multidisciplinare per ospitare: quadri, sculture, fotografie, installazioni, video e performance che affrontano da angolazioni diverse e con linguaggi creativi personali il tema dei “blocchi”, dei muri fisici, mentali e sociali.
“L’anno che ci lasciamo alle spalle – spiegano le curatrici – dimostra che l’idea stessa di “limite” ha bisogno di essere aggiornata. Che serve accendere i riflettori su cosa oggi significhi e come questo concetto vada reinterpretato rispetto alle urgenze dell’epoca in cui viviamo e agli equilibri geopolitici del nostro tempo”.
Lungo un percorso che comprende 4 sezioni – conflitti, controllo e potere, pregiudizi, dialoghi – gli artisti selezionati esprimono il proprio punto di vista, quello di chi ha vissuto o conosciuto in modo diretto o indiretto il “muro”, lanciando così con forza un messaggio di superamento dei conflitti.
Le quattro tappe diventano dunque una sorta di percorso catartico verso il superamento dei blocchi, verso una nuova prospettiva di libertà e condivisione. Si parte dalla storia e dai “limiti” che hanno radici nel Novecento – le “due Germanie”, il conflitto israelo-palestinese, il Kazakistan post sovietico, il nazismo, la guerra in Iraq, la guerra fredda e la corsa agli armamenti nucleari, la ribellione all’autorità in Cina – per arrivare al controllo e potere esercitato dagli Stati ma anche dal sistema capitalistico e consumistico, fino alle barriere create dai pregiudizi.
Sguardi sulla storia che diventano riflessioni contemporanee attraverso l’elaborazione creativa di artisti figli di conflitti atavici come il palestinese Steve Sabella e l’israeliano Eyal Ben Simon, ma anche con la fotografa e video-artist kazaka Almagul Menlibayeva che denuncia l’esecuzione di centinaia di test nucleari nei territori dell’ex cortina di ferro. Analogo valore documentale hanno le testimonianze di Mario Rizzi sull’identità femminile nel mondo arabo, sulla persecuzione delle donne yazide e sul campo profughi di Idomeni. E ancora, il lavoro degli artisti tedeschi, di nascita o adozione, Julia Krahn, Philip Topolovac, Thomas Lange e Uli Weber; le opere della pakistana Maryam Jafri con le sue creazioni-denuncia contro le guerre coloniali di tutti i tempi; o gli scatti del cinese Liu Bolin che fotografa la violenza della globalizzazione; mentre l’italiano Paolo Canevari si scaglia contro i giochi di potere generati dal progresso. Passato e presente si fondono nei racconti del fotografo israeliano Adi Nes, perché ciò che era, permane nella nostra dimensione del vivere, diventano installazioni metafisiche nei lavori di Mateusz Choróbski per raccontare la povertà della sua Polonia, creazioni ipertecnologiche nell’arte dell’italiano Donato Piccolo, o distopiche con l’americano Jon Kessler che si interroga sul futuro. Opere che diventano specchi di un presente sospeso, interrogativi sul valore dell’umanità, inchieste-denuncia contro il potere dei Signori della Rete come nel lavoro di Paolo Cirio. Ma anche un grandangolo su Paesi poco raccontati dai media come la Croazia nelle sue parti più interne e isolate dove restano segni della guerra e dell’abbandono, fotografati da Igor Grubic. Sotto altre forme, il tema del dominio è ancora evidenziato dal lavoro dell’artista americano William E. Jones che testimonia i macabri esperimenti sulla psiche dei cittadini americani autorizzati dalla CIA.
E poi i video, le installazioni sui fanatismi, blocchi cognitivi forti quanto i blocchi della storia. Differenze che diventano conflitti da parte dell’uomo contro l’uomo, in grado di segnare individui e intere generazioni e che in Blocks vengono declinati nei linguaggi dell’arte per diventare elemento di confronto e discussione: dal tema delle migrazioni e delle differenze tra popoli – nelle immagini struggenti dell’artista albanese Adrian Paci come nelle installazioni video del duo artistico serbo Doplgenger e dell’artista israeliana Sigalit Landau – alle questioni di genere – affrontate dal sudanese Hassan Musa con opere che raccontano la condizione femminile nel suo Paese.
Aprono il calendario degli eventi collaterali, a giugno, due incontri organizzati in collaborazione con la Fondazione e l’Ordine degli Architetti e curati da Maria Gabriella Pantalena. Il primo, in programma il 18 giugno, si intitola “L’irriducibile contraddittorietà del muro e le risposte della progettazione ambientale” e vedrà confrontarsi Maria Luisa Germanà, professore ordinario di Progettazione tecnologica dell’architettura e il Presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti Francesco Miceli. Il secondo, invece, dal titolo “Muri da costruire e muri da abbattere” avrà come protagonisti personalità provenienti da mondi diversi: l’architetto Stefano Pujatti dello studio Elasticofarm e l’ingegnere Pasquale Fedele, inventore di Braincontrol, una gamma di dispositivi e software in grado di aiutare le persone colpite da gravi patologie a comunicare con l’esterno. Il 25 giugno, Pujatti e Fedele proveranno ad immaginare un futuro in cui la tecnologia più evoluta verrà assorbita dall’architettura divenendone parte fondamentale, tanto da indurre e provocare un’evoluzione anche formale.
Grazie alla partnership con l’Istituto dei Ciechi di Palermo e con l’Unione Italiana Ciechi, la mostra sarà fruibile con visite guidate anche a ipovedenti e non ciechi (informazioni: 091 540324).
Espongono: Eyal Ben Simon (Israele), Liu Bolin (Cina), Paolo Canevari (Italia), Mateusz Choróbski (Polonia), Paolo Cirio (Italia), Andrea De Carvalho (Brasile), Vittorio Corsini (Italia), Doplgenger (Serbia), Osvaldo Gonzáles (Cuba), Igor Grubic (Croazia), Maryam Jafri (Pakistan), William E. Jones (Stati Uniti), Jon Kessler (Stati Uniti), Sophie ko (Georgia), Julia Krahn (Germania), Sigalit Landau (Israele), Thomas Lange (Germania), Almagul Menlibayeva (Kazakistan), Hassan Musa (Sudan), Adi Nes (Israele), Adrian Paci (Albania), Valentina Palazzari (Italia), Donato Piccolo (Italia), Renato Ranaldi (Italia), Mario Rizzi (Italia), Steve Sabella (Palestina), Philip Topolovac (Germania), Uli Weber (Germania).
Ingresso gratuito su prenotazione