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Bruce Nauman. Archive for the future – Programma di conversazioni online

mercoledì 14 Aprile 2021 - domenica 27 Giugno 2021

Bruce Nauman. Archive for the future - Programma di conversazioni online

sede: Palazzo Grassi – Punta della Dogana (Online).
cura: Carlos Basualdo, Caroline Bourgeois.

Punta della Dogana presenta, da mercoledì 14 aprile a domenica 27 giugno, un ciclo di conversazioni online di approfondimento dei temi trattati dalla mostra dedicata a uno dei più grandi artisti viventi: “Bruce Nauman: Contrapposto Studies” che aprirà al pubblico da domenica 23 maggio 2021 a domenica 9 gennaio 2022 a Punta della Dogana.

“Bruce Nauman Archive for the future” presenta 11 video conversazioni condotte dai curatori della mostra Carlos Basualdo e Caroline Bourgeois, insieme ad artisti e artiste, danzatori, storici dell’arte, performer, musicisti internazionali invitati a raccontare il proprio punto di vista sul lavoro di Bruce Nauman, sulla sua influenza nella propria produzione artistica e il potenziale impatto sull’arte del futuro.

Le conversazioni, pubblicate secondo un ordine casuale in omaggio alla “Fat Chance” di Bruce Nauman scandito da un appuntamento settimanale sui canali social di Palazzo Grassi, anticiperanno la mostra a Punta della Dogana accompagnando il pubblico verso la sua apertura e oltre approfondendone i principali temi.

Philippe Parreno 1 (artista), Anne Imhof 2 (artista), Boris Charmatz 3 (ballerino e coreografo), Paul Maheke 4 (performer), Élisabeth Lebovici 5 (storica dell’arte), Ralph Lemon 6 (performer), Tatiana Trouvé 7 (artista), Teodor Currentzis 8 (direttore d’orchestra), Lenio Kaklea 9 (ballerina e coreografa), Elisabetta Benassi 10 (artista) e Nairy Baghramian 11 (artista) sono i protagonisti del ciclo “Bruce Nauman Archive for the Future” che sarà interamente disponibile sul canale YouTube e sul sito web di Palazzo Grassi.

“Bruce Nauman: Contrapposto Studies”, a cura di Carlos Basualdo, The Keith L. and Katherine Sachs Senior Curator of Contemporary Art al Philadelphia Museum of Art, e Caroline Bourgeois, conservatrice presso la Pinault Collection, rende omaggio a una delle personalità più significative del panorama artistico contemporaneo internazionale e alla fondamentale attività di ricerca sullo studio d’artista come spazio di lavoro e di creazione, sul corpo attraverso performance e sul suono, che ne ha caratterizzato la lunga carriera.

“Bruce Nauman: Contrapposto Studies” si inserisce nel programma di monografiche realizzate da Palazzo Grassi – Punta della Dogana con il coinvolgimento diretto degli artisti protagonisti del progetto espositivo. L’obiettivo dell’istituzione è dare vita a percorsi espositivi unici, pensati ad hoc per gli spazi veneziani della Pinault Collection, che sviluppino punti di vista inediti sull’opera dei grandi maestri.

Note

  1. Considerato tra le più importanti figure della scena artistica francese e internazionale, Philippe Parreno realizza lavori poliedrici e spesso effimeri che sfidano i modelli di esposizione. È appassionato dal passaggio dalla realtà alla finzione e dall’idea di mostra come mezzo e spazio per il racconto. Il suo lavoro è fortemente basato sul divario esistente tra le diverse forme di rappresentazione dell’immagine, tra linguaggio e narrativa, temporalità, teatro e codici di film e televisione che combina e assembla. Tutti questi mezzi accompagnano l’esperienza poetica degli spettatori. Insieme a Rirkrit ­Tiravanija e Liam Gillick, fa parte di quella comunità di artisti riuniti sotto la definizione di «estetica relazionale» (un concetto teorizzato da Nicolas Bourriaud nel 1995), una comunità che condivide degli atteggiamenti più che delle forme, delle situazioni più che opere compiute.
  2. Pittrice, scultrice e performer, Anne Imhof – una delle voci più provocatorie della sua generazione – sviluppa il suo lavoro attraverso un’ampia varietà di tecniche. Realizza degli ambienti atmosferici abitati da performer con l’idea di dare forma a un senso di alienazione e distacco che sempre di più caratterizza la nostra società. L’opera di Anne Imhof mette in discussione le strutture di potere e le comunicazioni criptate, dove mescola riferimenti subculturali con una concezione estrema dell’esperienza del tempo e un senso filmico nella costruzione e inquadramento dell’immagine. Nel 2017, ha ricevuto il Leone d’Oro per la miglior partecipazione nazionale alla Biennale d’Arte di Venezia con la sua performance Faust.
  3. Ballerino, coreografo e creatore di progetti sperimentali come la scuola effimera Bocal, Musée de la danse o [terrain], istituzione futura senza tetto o pareti, Boris Charmatz sottopone la danza a limiti formali che ridefiniscono i campi delle sue possibilità. Il palco è come un blocco per gli appunti dove fare schizzi significa esplorare concetti organici per osservare reazioni chimiche, intensità e tensioni generate dal loro scontro. Dal 2009 al 2018, è stato direttore del Musée de la danse/Centre chorégraphique national de Rennes et de Bretagne. Nel gennaio 2019 ha lanciato [terrain], associazione con sede nella regione Hauts-de-France, in partnership con le phénix, scène nationale of Valenciennes, l’Opéra de Lille e Maison de la Culture d’Amiens. Boris Charmatz è da tre anni (2018-2021) anche artista associato di Charleroi danse (Belgio). È autore di una serie di grandi lavori da À bras-le-corps (1993) a infini (2019), oltre alla sua attività di performer e improvvisatore (in collaborazione con Médéric Collignon, Anne Teresa De Keersmaeker, e Tino Sehgal).
  4. Paul Maheke è un artista che affronta le questioni d’identità e dei sistemi di rappresentazione dominanti attraverso l’installazione, il video e la performance. Mette in discussione gli archetipi relativi al genere e all’esotismo, descrivendo e mettendo in scena una pratica di de-identificazione. Nonostante realizzi degli oggetti, il suo corpo resta il mezzo principale per l’espressione della sua arte, considerandolo da un lato una superficie riflettente, dall’altro uno strumento di emancipazione che mette al centro di una riflessione attivista; il suo corpo diventa il territorio dove si formano memoria e identità.
  5. Élisabeth Lebovici è una storica dell’arte e critica d’arte. Si interessa particolarmente alle questioni di genere e sessualità, concentrandosi sulla relazione tra femminismo, teoria queer, attivismo LGBT, storia contemporanea e arte contemporanea. Personalità impegnata, Élisabeth Lebovici è stata attivista per Act Up-Paris, un’esperienza che riprende nel suo libro Ce que le Sida m’a fait (Quello che l’AIDS mi ha fatto). Composto di testi monografici, interviste e saggi tematici, e scritto in prima persona, il suo libro tratta la creatività artistica e attivista che scaturisce dall’impellenza di vivere e dalla lotta per il riconoscimento di tutti e tutte in un andirivieni tra Stati Uniti e Francia con artisti e artiste come Nan Goldin, Félix González-Torres, Zoe Leonard, Philippe Thomas, Dana Wyse, Eve Kosofky Sedgwick.
  6. Ralph Lemon è un coreografo, scrittore e artista visivo americano
  7. Nata in Calabria, Tatiana Trouvé è cresciuta a Dakar (Senegal). Dopo aver studiato arte alla Villa Arson, a Nizza e successivamente in Olanda, si è trasferita a Parigi nel 1995. Il suo percorso singolare ha sicuramente segnato il suo lavoro, attraverso la creazione di un luogo in cui le coordinate di spazio e tempo, l’ordinamento dei materiali, il fisico e lo psichico, creano convergenze tra il reale, l’immaginato e il fantastico. Conosciuta per il suo Bureau d’Activités Implicites (Ufficio delle Attività Implicite) e per i suoi Polder, Tatiana Trouvé rinnova genere e significato di scultura e installazione. Attraverso il suo tentativo di cancellare i confini tra il domestico e il naturale, il minerale e il vivente, l’interno e l’esterno, le due dimensioni del disegno e le tre dimensioni del volume, la sua opera produce, attraverso nuove relazioni di scala tra le cose, l’alterazione dei nostri punti di riferimento. Così, l’ordine e le leggi che definiscono la nostra realtà vengono ricomposti in mondi in cui si formano nuove coesistenze.
  8. Teodor Currentzis è direttore d’orchestra e musicista, una delle più grandi rivelazioni musicali di questi ultimi anni, che non esita a prendere tutti i rischi per creare le condizioni per uno choc musicale. Le sue registrazioni del Don Giovanni e del Requiem di Mozart, de La sagra della primavera di Stravinski o della Sinfonia n. 6 Patetica di Tchaikovsky, hanno rivelato la sua intenzione di rinnovare questi cosiddetti grandi classici. Nel 2011, Currentzis è stato nominato direttore ospite principale della SWR Orchestra Sinfonica Baden-Baden e, nell’aprile 2017, la SWR ha annunciato la sua nomina come primo direttore d’orchestra per la stagione 2018-2019.
  9. Lenio Kaklea è una ballerina, coreografa e scrittrice nata ad Atene, che attualmente vive a Parigi. Dopo aver studiato danza classica e le tecniche e repertori americani moderni come quelle di Martha Graham e Merce Cunningham, si è trasferita in Francia nel 2005 dove ha iniziato a collaborare con figure internazionali della danza concettuale come Lucinda Childs, Boris Charmatz, Alexandra Bachzetsis.. . Dal 2009, la sua pratica artistica si trova a metà tra la danza e la teoria critica. Nei suoi spettacoli e performance, cerca di rivelare gli spazi intimi e marginali nei quali si costruisce la nostra identità, interrogandosi sulle nostre personali esperienze di movimento: “In che modo siamo coreografati dalla società, le istituzioni, le nostre convinzioni, i nostri fantasmi, le nostre relazioni?”.
  10. Nel suo lavoro, Elisabetta Benassi osserva criticamente l’eredità culturale, politica e artistica della modernità, ma anche più vaste tematiche politiche e culturali, spesso controverse, del nostro tempo. Attraverso l’uso di diversi media – installazioni, fotografia, video – coinvolge e interroga lo spettatore tracciando linee temporali tormentate e controverse. Dallo sfondo dei suoi lavori emerge la messa in discussione dell’identità contemporanea e delle condizioni del presente.
  11. A metà degli anni ’80, Nairy Baghramian fugge dall’Iran per ragioni politiche e si stabilisce a Berlino dove vive ancora oggi. La sua formazione universitaria pluridisciplinare (storia dell’arte, arti visive, teatro, cinema, danza e architettura) l’ha portata ad impegnarsi in una pratica complessa abbracciando questioni profondamente diverse come il contesto, la struttura istituzionale, la produzione e la ricezione dell’arte contemporanea. La scultura è presto diventata il suo mezzo di predilezione che continua a sperimentare e mettere in discussione per reinventarne le forme e i molteplici significati.

Luogo

PUNTA DELLA DOGANA
Dorsoduro 2
Venezia, 30100 Italia
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