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Carola Bonfili. 3412 Kafka
mercoledì 22 Novembre 2017 - venerdì 16 Marzo 2018
sede: SmArt – Polo per l’Arte (Roma)
cura: Ilaria Gianni.
3412 Kafka è il nome di un asteroide solitario della nostra galassia. Uno tra centinaia di migliaia, Carola Bonfili ne è venuta a conoscenza casualmente, nel corso di alcune ricerche sulla figura e il lavoro di Franz Kafka.
All’artista non erano chiare le fattezze del piccolo corpo celeste, né quale posizione occupasse nella nostra complessa porzione di universo.
La sua attenzione si è così spostata dall’autore all’asteroide, dalla sua storia all’Universo come luogo di immaginazione.
Lo Spazio infinito, i corpi che lo abitano e la difficoltà di illustrarli sono diventati fonte d’ispirazione del complesso programma espositivo 3412 Kafka, che, attraverso una varietà di linguaggi – scultura, performance, laboratori didattici, video e realtà virtuale – riflette sulle potenzialità del nostro immaginario.
3412 Kafka non è solo una mostra, ma un processo destinato ad evolversi, composto da più capitoli che verranno presentati per la prima volta in forma corale da smART – polo per l’arte il 22 novembre 2017.
Il percorso di 3412 Kafka prende avvio dalla realizzazione di due laboratori rivolti a bambini delle scuole elementari, condotti da Carola Bonfili in collaborazione con Irene Bianchetti.
Il primo, nel 2015, in una scuola del quartiere Quarticciolo di Roma e il secondo, nel 2017, negli spazi di smART.
Durante i workshop, dopo una breve lezione sul ciclo di vita delle stelle, è stato chiesto ai bambini di compilare una scheda con la quale descrivere, illustrare e dare un nome ad un pianeta di loro invenzione.
Questi piccoli sistemi di segni sono stati rielaborati in forme diverse: nel workshop di smART i ragazzi hanno realizzato delle sculture assemblate con materiale di scarto, mentre nel quartiere Quarticciolo i nomi dei pianeti sono stati trasmessi in codice Morse da una serie automatizzata di fonti luminose collocate sulla facciata di due palazzi adiacenti.
La documentazione verrà mostrata, assieme alle narrazioni dei ragazzi, in una sezione della mostra.
Il processo del gioco e della realtà simulata – potenzialmente reale ma dislocata nel tempo e nello spazio – si ritrova anche in un video immersivo VR realizzato in computer grafica, con progetto sonoro di Francesco Fonassi.
Carola Bonfili conduce lo spettatore nel terreno delle simulazioni, in uno spazio nello spazio, utilizzando la stessa tecnica che di solito associamo ai videogiochi.
La Terra si presenta come spazio virtuale, in una dimensione che è allo stesso tempo familiare e aliena, illusoria e inquietante.
L’ultimo nucleo di lavori, presente in mostra, è composto da un paesaggio scultoreo tra il reale e l’utopistico, frutto di un procedimento marcato dall’esperienza, dai ricordi, dalla riscrittura di riferimenti immaginari e dalla sperimentazione sui materiali che compongono il bagaglio culturale dell’artista.
Attraverso un processo di costruzione e decostruzione di reale e fantastico, 3412 Kafka rende tangibile il lavoro prodotto dalla nostra immaginazione, presentando codici, sistemi sintattici e iconografici che appaiono lontani e sfuggenti, ma che sono sorprendentemente familiari.
Durante il periodo della mostra sono previsti un talk di approfondimento del lavoro dell’artista con la presenza della curatrice Ilaria Gianni e un laboratorio didattico.
Carola Bonfili (Roma, 1981). Vive e lavora tra Roma e Brescia. Utilizzando sin dall’inizio diversi media, dalla fotografia al video, dalla stampa manuale alla scrittura – con un’attenzione particolare al disegno nelle sue diverse forme di applicazione – il lavoro di Carola Bonfili mette in discussione le consuete modalità percettive del quotidiano. La matrice performativa si riscontra spesso nei processi di produzione alla base di opere scultoree e installazioni ambientali di natura immersiva, tendenti a forme di narrazione transmediale. Dopo gli studi in Storia dell’Arte Contemporanea presso l’Università “La Sapienza” di Roma, ha proseguito la sua formazione presso il Chelsea College of Art and Design di Londra. Tra le mostre si ricordano: If, MACRO, Roma, D’Apres Giorgio, Casa Giorgio De Chirico, Roma, 2012; When in Rome, Istituto Italiano di Cultura, Los Angeles, 2011; Roommates, MACRO, La Danse Macabre, Nomas Foundation, Roma, 2010; Fragile Currency, Klemm’s Gallery, Berlino, 2009. Ha ottenuto diversi premi e riconoscimenti tra i quali Premio LUM, 2011 (finalista); Rome Prize, 2008-2009 (vincitore); Premio Strozzina, Firenze, 2009 (finalista); e ha partecipato a residenze presso l’American Academy in Rome nel 2007 e MACRO nel 2012. Dal 2004 collabora con la rivista Nero con cui nel 2011 inizia la pubblicazione di Names of Numbers; una serie di libri monografici sul disegno.