Carrie Mae Weems. The shape of things

sede: Luma Arles (Arles, Francia).
cura: Vassilis Oikonomopoulos, Tom Eccles.

Decisa più che mai a entrare nella composizione – letteralmente e figurativamente – Weems mantiene un dialogo ininterrotto all’interno del discorso contemporaneo, esaminando ciò che lei chiama, con un cenno al poeta e studioso nero americano Amiri Baraka, “lo stesso che cambia”.

Nel corso della sua carriera artistica, Carrie Mae Weems ha sviluppato un complesso corpus artistico, che unisce fotografie, testi, tessuti, suoni, immagini digitali, installazioni e video. Il suo lavoro oscilla tra l’interpretazione di immagini trovate e la creazione di nuove fotografie e film. Nella sua attuale ricerca cerca di capire, di estrarre dall’immagine, le condizioni dell’esistenza. Il suo lavoro provoca un dilemma tra lo spettatore e il soggetto, che di solito si traduce in una sensazione di disagio e confusione. The Shape of Things riunisce temi e metodi ricorrenti in tutto il lavoro dell’artista.

Usando tecniche cinematografiche ed effetti speciali mutuati da epoche precedenti, come diorami, giostre e il fantasma di Pepper, The Shape of Things è una riflessione incisiva, potente, emotiva e critica su temi all’epoca profondamente radicati nella cultura e nella storia americana, e la eventi esplosivi del nostro tempo presente. Questa serie di installazioni monumentali è una continuazione dell’impegno di Luma Arles nel produrre mostre complesse con gli artisti più notevoli del nostro tempo.

Iniziato dall’armeria di Park Avenue a New York nel 2021, The Shape of Things assume una forma rinnovata e arricchita per Luma Arles. Sebbene la maggior parte delle opere siano ambientate nel contesto degli Stati Uniti, consentono facili confronti con le realtà politiche e sociali e gli sconvolgimenti osservati in Europa e in altre regioni del mondo. Weems sembra affermare con forza la necessità di confrontarsi con le realtà del nostro passato per affrontare le sfide contemporanee.

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Immagini e video: © Ennio Bianco