altri risultati...
Trova le Mostre e gli Eventi nella tua Città | Segnala il tuo Evento

- Questo evento è passato.
Claudio di Carlo. I pasticcini li porto io
sabato 5 Settembre 2020 - sabato 26 Settembre 2020

sede: Galleria Minima (Roma).
cura: Francesca Perti.
Claudio Di Carlo si incarna nell’aria del mondo, ne coglie le contraddizioni e le discrasie, ma anche le combustioni felici e i piccoli incendi che illuminano l’anima.
Da sempre la sua ricerca lo porta a mescolare musica, cinema e letteratura con le immagini e le suggestioni della vita reale.
La sua opera affronta i temi più spinosi dell’attualità, la complessità del mondo contemporaneo e l’evoluzione del suo linguaggio.
Interessato ai problemi legati alle questioni di genere, al razzismo e alle migrazioni, il suo sguardo mai banale è uno sguardo che cura, che porta a riflettere su soluzioni più rischiose, a buttare via le copie e a dedicarci ad atti unici.
Di Carlo è un nomade che rivendica per se stesso il diritto al controsenso, facendo della sua arte e del suo pensiero una potenza nomade, una macchina da guerra che guasta tutti i codici e non si lascia ricodificare.
Come dice Deleuze “una vita nomade è una vita che resiste alla codificazione che altro non è che l’attività di cui si è sempre servita la forma stato e la politica”.
Non cristallizzato in un ruolo il nomade è l’emblema di una eccedenza che dà voce ad un rifiuto ed è questo che compie Di Carlo: scompagina, ricuce, coinvolge e sorprende, crea un annullamento passato-presente in un momento in cui il tempo culturale si è ripiegato su se stesso e dove la cultura viene de-erotizzata.
Di Carlo non ammansisce e non è ammansito da astuzie consumate, ma seduce con la propria irriducibile irrequietezza.
Il suo è un continuo lavoro di “ricombinazione” che ha sempre solcato le forme estetiche della vita quotidiana e le forme spettacolari del consumo di massa per approdare alla distillazione e all’integrità di una chiara esperienza sensibile.
Il mondo reale e il mondo interiore si fondono aprendo a una realtà altra.
La mostra / installazione “I pasticcini li porto io”, (Mixed Media), è costruita come una quadreria ottocentesca: da pittore qual è, Di Carlo coglie un’infinitesima porzione di tempo e spazio nella storia, ma la fissa su un supporto industriale come i vassoi da dolci, in uno spiazzante incontro tra tradizione pittorica occidentale e contemporaneità, tra alto e basso, passato e attualità, arte e produzione di massa.
Il vassoio stesso ha una sua cornice che ci riporta al quadro, ma dentro di esso Di Carlo fa esplodere le sue immagini del mondo, del suo e del nostro, un mondo che non accetta di essere “incorniciato”, “inquadrato” o “codificato”.
Francesca Perti
Dice Di Carlo: “Queste opere sono di un sopravvissuto che, per quanto possibile, vuole offrirle in senso gioioso, in un simbolico incontro di riconciliazione con l’ambiente e il mondo ormai cambiato attraverso il linguaggio.”