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Compresenze. Note per una fenomenologia dell’apparizione – Mostra collettiva

sabato 5 Settembre 2020 - giovedì 1 Ottobre 2020

Compresenze. Note per una fenomenologia dell’apparizione - Mostra collettiva

sede: GAD Giudecca Art District – Space 02 Legno & Legno (Venezia).
cura: Valentina Gioia Levy, Pier Paolo Scelsi.

Pur nell’evidente diversità i lavori e le ricerche di Andrea Aquilanti, Peter Bracke, Koen Fillet e Massimo Uberti sembrano misteriosamente coincidere nell’interesse verso quelle che potremmo definire “apparizioni” ovvero, ciò che si manifesta improvviso allo sguardo, che sorprende creando un cortocircuito nel reale, quasi evocando il soprannaturale.

Le opere presenti in mostra offrono ognuna, a suo modo, uno spunto di riflessione, originale e inaspettata, sul concetto di apparizione come “compresenza” di fattori eterogenei che si manifestano, talvolta sovrapponendosi e condividendo lo stesso spazio nel reale.

Ombre, essenze luminescenti, trasparenze, riflessioni e sovrapposizioni, sono da sempre elementi caratterizzanti il lavoro di Andrea Aquilanti.
L’artista romano realizzerà per la mostra un intervento site-specific costituito da una doppia video proiezione in cui le immagini riprese dall’artista sull’isola di Giudecca si sovrapporranno al girato in tempo reale all’interno della galleria.
Lo spettatore stesso diventa l’apparizione, la presenza spettrale che si insinua nell’opera, come in un gioco voyerista di specchi che alterna il piacere di guardare a quello dell’essere guardati.
Sul perturbamento della visione giocano anche i dipinti della serie I Used to See the Beauty Now I see the True di Koen Fillet.
L’artista belga riproduce una serie di immagini di sculture coperte da un telo di plastica, richiamandosi in realtà non ai notori interventi artistici di Christo e Jeanne-Claude ma ad un’esperienza personale in cui si ritrovò nel corso di un viaggio di fronte a una serie di monumenti non fruibili per lavori in corso.
Fillet lavora esclusivamente in ambito pittorico e questa serie di dipinti si concentra sulla figurazione e la sua negazione.
La copertura rivela la vera natura delle opere d’arte, la loro essenza in quanto corpi estranei alla realtà, esistenti nel piano dell’immateriale prima che su quello del reale.
Le sculture coperte di Fillet assumono una connotazione spettrale, quasi fossero oggetti provenienti da un’altra epoca e da un’altra dimensione rinviando a Sandcastles di Peter Bracke.
L’altro artista belga in mostra presenta una serie di lavori fotografici realizzati nella zona meridionale dell’Egitto, quasi al confine con il Sudan, che si focalizzano su alcuni scheletri architettonici abbandonati nel deserto.
Bracke si concentra sull’incompiuto architettonico, simbolo in questo caso dello sfruttamento delle terre africane da parte delle multinazionali dell’energia.
Le immagini degli scheletri architettonici si propagano dalla carta fino ad espandersi verso materiali edili e oggetti, investendo con la loro presenza spettrale materiale eterogenei in un tentativo che sembra mimare l’effetto perturbante delle strutture abbandonate nel paesaggio.
Infine la mostra presenta due installazioni luminose di Massimo Uberti che lavora da sempre con la luce utilizzandola spesso come elemento architettonico.
Circolo Letterario e Città Ideale sono, di fatto, due cerchi luminosi che destrutturano lo spazio espositivo, connotando il percorso del visitatore.
Da sempre associato al simbolismo mistico-esoterico in numerose culture arcaiche e premoderne, il cerchio allude all’infinito, alla perfezione, all’assenza di distinzione e di divisione, all’armonia architettonica.
Entrambe le installazioni sembrano nutrire questa valenza magico-religiosa associandola alla conoscenza e alla scienza urbanistico-architettonica.

Dettagli

Inizio:
sabato 5 Settembre 2020
Fine:
giovedì 1 Ottobre 2020
Categoria Evento:
Tag Evento:
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Luogo

GAD GIUDECCA ART DISTRICT
Corte dei Cordami Giudecca 576/B
Venezia, 30133 Italia
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