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Conferenza: “Nella profondità della superficie pittorica: il colore dipinto”
lunedì 12 Marzo 2018 @ 18:00 - 19:00
sede: Museo della Permanente (Milano).
Essenzialmente ciò che caratterizza il colore è il suo alto grado di variabilità non solo fenomenica, ma anche semantica; esso cioè appare sempre diverso in rapporto agli altri colori a cui viene accostato, al contesto culturale di cui fa parte il soggetto vedente e, sul piano pittorico, alle proprietà ottico materiche del pigmento e alla tecnica con cui è stato applicato sul supporto.
Il colore, pertanto, costituisce l’interfaccia tra il mondo fenomenico e quello simbolico attraverso la quale l’occhio vede molto di più di quanto il numero della lunghezza d’onda possa comunicare; percepisce, cioè, contenuti non solo visivi ma anche sinestetici e polisemantici rievocanti altri ordini sensoriali, nonché le concezioni e le passioni che ineluttabilmente ogni colore accende nella sensibilità del vedente.
Questo spiega perché il colore rappresenta l’elemento di maggiore libertà e potenzialità espressiva per un pittore.
L’attività del pittore si basa su tre essenziali procedimenti, le mescolanze, le sovrapposizioni e le giustapposizioni dei pigmenti, che variamente modulati e combinati tra di loro predispongono la base materiale di tutti i possibili modi di stesura delle sostanze cromatiche su di un supporto.
La campitura, il tratteggio, lo sfumato, la velatura, il tocco, il polimaterico, la macchia, a-corpo e il tratto unico sono i modi di stesura dei pigmenti che ricorrono con frequenza in epoche diverse perché possiedono le caratteristiche proprie delle invarianti pittoriche.
Il colore dipinto analizza i modi in cui l’uomo vede, teorizza e riproduce pittoricamente il colore e cerca di dipanare alcuni nodi di quella complessa rete di conoscenze provenienti dalle discipline che tramano il modo di vedere il colore di un pittore e da cui prende forma il suo personale modo di dipingere, il ductus della sua pennellata, che incarna tanto i tratti più reconditi della sua personalità, quanto la cifra stilistica dell’epoca a cui egli appartiene.
Giuseppe Di Napoli – Diplomato in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano, ha esposto in numerose mostre personali e collettive in gallerie nazionali ed europee. Insegna Metodologia progettuale della comunicazione visiva; Teoria e pratica del disegno prospettico all’Accademia di Belle Arti di Brera, Milano; Teoria della percezione e psicologia della forma all’Istituto Europeo del Design di Milano. Ha pubblicato: Nell’occhio del pittore. La visione svelata dall’arte, Einaudi, Torino 2016; I principi della forma. Natura, percezione e arte; Einaudi, Torino 2011; Il colore dipinto. Teorie, percezione e tecniche; Einaudi, Torino, 2006; Disegnare e conoscere. La mano, l’occhio e il segno. Einaudi, Torino, 2004; (coautore) Segno Forma Spazio Colore, Zanichelli, Bologna 1999; È stato invitato a parlare del colore in numerose conferenze ed è intervenuto in tre puntate della trasmissione televisiva Dodicesimo round, di RAI 2. Ha inoltre scritto vari saggi su diverse riviste e cataloghi d’arte.