sede: Pinacoteca Comunale Antonio Sapone (Gaeta, Latina).
cura: Francesca Barbi Marinetti, Raffaella Salato.
Corrado Veneziano, indugiando anche sul figurativo, rilegge le tre Cantiche di Dante attraverso i codici algoritmici degli ISBN letterari disponendo trentatré (o trentaquattro, per l’Inferno) linee tra loro parallele che si fanno di volta in volta graffi, tende, colonne, e poi righe, tratti e segni elegantissimi su cui in alto campeggiano le parole di Dante e delle sue terzine.
In altre tele, l’artista valorizza invece un altro codice, l’alfabeto Morse, fatto di linee e punti, già presenti nella ricerca pittorica a partire da Kandinskji, e carichi di implicazioni ritmiche, orali e musicali.
In altri quadri, infine, la mostra restituisce suggestioni e parole di grandi autori del Novecento (Eliot, Pound, Borges) orgogliosamente e dichiaratamente debitori della poetica dantesca.
L’appuntamento di Gaeta, a Pinacoteca “Antonio Sapone”, è arricchito da altre opere originali e inedite (mai prima presentate al pubblico) di Veneziano, che attualizzano il messaggio dantesco, legandolo con la città di Gaeta, e proponendolo come messaggio universale e collettivo: insuperabilmente, profondamente umano.
Il catalogo, con i contributi critici di Francesca Barbi Marinetti, Niccolò Lucarelli, Raffaella Salato, è edito da Il Sextante di Mariapia Ciaghi, che ha curato i rapporti internazionali del progetto.