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Da Keith Haring a Greta – Mostra collettiva
lunedì 25 Novembre 2019 - sabato 25 Gennaio 2020
sede: Five Gallery (Lugano, Svizzera).
cura: Andrea Del Guercio.
La mostra nasce da alcune opere realizzate da Keith Haring (1958-1990) in occasione di una delle sue permanenze in Italia negli anni 80, tra la Biennale di Venezia e Firenze, ospite dalla galleria Vivita.
Sebbene sia scomparso nel 1990, all’età di 32 anni, l’artista americano è ancora vivissimo nella sua arte. Haring ha tramandato un’eredità espressiva che nel tempo si è affermata, lasciando tracce ancora profonde nelle nuove generazioni. Presenti in mostra, quindi, insieme a due sue opere originali, sette autori contemporanei: Thomas Berra (1986), Matteo Irwin (1983), Abraham Sidney (1990), Nicolas Steiner (1996), Ginevra Tarabusi (1996), Federico Unia (1983), Alfredo Romio (1994).
Quest’ultimo autore presenterà uno dei suoi “irriverenti santini popolari di grande formato”: “La Vergine dei Rifiuti. Severn Suzuki e Greta Thunberg come Sant’Anna e Maria”, che ritrae l’eroina ambientalista che dà il titolo alla mostra. Inoltre, Five Gallery presenterà in esclusiva durante la serata, l’Acqua di Greta: una serie di bottiglie d’autore, per mettere alla prova la coscienza ecologista di ognuno di noi.
In un clima espressivo aperto e libero da sovrastrutture, la collezione predisposta rivela la persistenza e la straordinaria vitalità espressiva dell’opera di Haring. Nell’eredità colta da ciascuno, in maniera più o meno evidente, si ritrovano l’impostazione pop delle prime origini, la dimensione espressionista che introduce l’energia del gesto, l’esemplificazione iconografica, la ricchezza delle citazioni colte.
Thomas Berra, caratterizzato da una pittura segnica, condotta in grande libertà, Federico Unia, manipolatore e interprete del patrimonio storico artistico, sia erudito che popolare e Matteo Irwin, attento a sviluppare una attività grafica centrata sull’icona, si riconoscono in un’estetica dai valori particolarmente forti e vissuti con intensità.
Ad un‘inarrestabile necessità espressiva, impegnata a lavorare su sé stessa, tra infinite variabili, risponde la pittura visionaria di Abraham Sidney.
Un paesaggio che si articola tra l’eccellenza policroma del racconto pittorico scaturisce dai libri e dalle carte di Ginevra Tarabusi, mentre nel percorso espressivo di Nicolas Steiner la fisicità del colore si definisce all’interno di inquadrature appartenute alla stagione alto medioevale. Attraverso il colore e le icone passa anche l’esperienza di Alfredo Romio, tesa a rivisitare l’arte aulica e la cultura cristiana con determinazione contemporanea.
Inaugurazione: lunedì 25 novembre 2019 ore 18