Daniele Bianchi e Claudio Cionini – Doppia personale

sede: Caffè Enoteca Betti (Ponteginori, Pisa).

Questa volta è l’ambiente metropolitano ed industriale a mostrare il suo inatteso lato mistico, trasfigurato, poetico. Rimandi affascinanti fra toni di grigio, fra luci e forme metalliche e pennellate sintetiche, per eccessi visionari e temerarie astrazioni, dagli spazi alla materia, del quotidiano.

Il Caffè Enoteca Betti è sede espositiva di una doppia mostra personale di scultura e pittura, interessante anche per l’intersecarsi della doppia curatela.

Così sulla scena delle atmosfere pittoriche metropolitane di Claudio Cionini, della mostra “Attimi”, allestita dal gallerista Mario Andrei, arriva anche, dalla Limonaia di Palazzo Strozzi a Firenze, la scultura d’acciaio di Daniele Bianchi, su iniziativa di Enrico Betti, in collaborazione con Matteo Betti, titolari del Caffè.

Il mistero dell’allure urbana assume connotazioni atemporali nella pittura di Cionini, nativo di Grosseto, ma vissuto a diretto contatto con la città di Piombino. Familiare agli spazi dell’industria, ne indaga le atmosfere e le sospinge verso un nuovo esistenzialismo.

Nel ritmo di assemblaggio e nella forza plasmatrice del volterrano Daniele Bianchi – lo scultore e designer del ferro e delle leghe, artista e poi fabbro, e poi di nuovo il fabbro che ritorna all’arte – anche la matematica industriale della materia, assume tutt’altre valenze, forme e significati.

E dalle punte metalliche ai grandi formati visivi di porti, metropoli, industrie infinite, si manifesta così un doppio messaggio implicito che accetta e amplifica le vertigini e gli interrogativi esistenziali, del vivere nel dopo moderno.