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Daniele Cudini. La collezione di Adriano Rupelli
venerdì 24 Gennaio 2020 - domenica 26 Gennaio 2020
sede: Granata Studio (Bologna).
L’esposizione porta nel capoluogo emiliano una selezione di opere di Daniele Cudini, l’artista fermano che Umberto Eco volle all’apertura dell’anno accademico della Scuola Superiore di Studi Umanistici dell’Università di Bologna, nel 2002, con la mostra “Interiors” a cura dello stesso Eco.
Cudini, che dagli anni ’90 ha esposto a Berlino, Düsseldorf, Madrid, Australia, oltre che alla Galleria Nazionale D’Arte Moderna di Roma, torna ora nella Città con un’incursione in punta di piedi nel privato del celebre scenografo Rupelli, che dopo una vita rocambolesca dedicò gli ultimi anni a collezionare le opere dell’artista fermano, tra cui quelle in mostra nel cuore di Bologna.
Imbolsiti e grotteschi, o ieratici in pose rinascimentali, i personaggi delle due tele e di minute sculture in ceramica sono isolati da fasci di luce nel buio della sala.
Ma è indossando le cuffie che il visitatore varca una soglia nella soglia e si ritrova dentro altre stanze: l’installazione di videoarte apre furtivamente le porte del civico 108 in viale Ciccolungo a Fermo, l’appartamento marchigiano dove Rupelli visse prima di affrontare il fatidico viaggio in Messico per incontrare lo sciamano degli Zapotechi, indigeni di Oaxaca, col sogno di realizzare un progetto cinematografico italo-messicano.
Perse la vita negli altipiani centrali del Chiapas, coinvolto in un conflitto tra discendenti dei Maya e autorità statali, in una fine tanto tragica quanto spettacolarmente cinematografica.
Fedelmente in stile anni ’70, l’appartamento fermano, oggi acquisito da collezionisti tedeschi, conserva ancora tutto il fascino di una vita fuori dall’ordinario.
“La collezione di Adriano Rupelli” è curata da Terminal Art Project (Fermo) e da Stefanie Kreuzer del Museo Morsbroich (Leverkusen, Germania) in collaborazione con Granata, Kinodromo e Riccardo Franchellucci.