sede: Spazio Murat (Bari).
“Era la parte meno forte, inutile, invisibile del mio corpo. Fino a quel giorno. Quando il buio mi costrinse a liberare lo sguardo e a vedere. Esperienze che avevo dimenticato o, forse, mai conosciuto. La mano sinistra me le aveva custodite per tutto il tempo. Per poi restituirle, schiudendo finalmente le dita. Accostamenti inconsueti e sorprendenti sproporzioni svelano, nella dimensione irreale, la verità”.
(Dino Clavica)
Con queste parole, Dino Clavica, descriveva l’idea che ha ispirato la serie di opere intitolata da lui stesso “Left hand”. La mano sinistra, quella considerata meno utile, più nascosta, diventava il centro di un mondo inesplorato e visionario, sempre pregno di significati, i più svariati.
Trenta opere di questa serie, l’ultima alla quale Clavica ha potuto dedicarsi, confluiscono ora nella omonima mostra prodotta dall’associazione Veluvre – Visioni Culturali, della quale l’artista è stato presidente fino alla sua scomparsa.
Artista di talento, “artista per alibi”- come lui stesso amava definirsi -, costantemente impegnato nell’animazione culturale a più livelli, Clavica, è scomparso improvvisamente il 5 dicembre 2019, a soli 43 anni.
Accanto alle trenta opere, che furono realizzate da Clavica con la tecnica del “finger painting” e stampate ora su pannelli forex delle dimensioni di 50X67 cm, in un dialogo perfetto con lo spazio che le ospita, vi è anche una sezione dedicata ai video dell’artista.
L’esposizione è parte di un progetto più ampio che comprende la produzione di un catalogo sull’artista Dino Clavica, che sarà edito dalle Edizioni della Libreria Laterza, con i testi, tra gli altri, di Pietro Marino, critico d’arte, e Oscar Iarussi, giornalista e saggista.