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Driant Zeneli. When dreams become necessity
giovedì 17 Gennaio 2019 - domenica 24 Febbraio 2019
sede: GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo (Bergamo).
La GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo presenta, per la prima volta in un’istituzione italiana, la trilogia video “When Dreams Become Necessity” di Driant Zeneli (Shkoder, Albania, 1983). Rappresentato da Prometeogallery di Ida Pisani, l’artista è stato selezionato nell’ambito del progetto Level 0 promosso da ArtVerona.
“When Dreams Become Necessity” comprende tre video di breve durata che documentano altrettante azioni performative svolte dall’artista stesso. In tutti i casi, Zeneli cerca di realizzare tre desideri, tre sogni verosimilmente impossibili da concretizzare, lasciando intendere che l’inevitabile fallimento non sia che la porta di accesso per possibili alternative.
Nel primo video, “The Dream of Icarus Was to Make a Cloud” (2009), l’artista tenta di creare una nuvola volando in parapendio; nel secondo, “Some Say the Moon Is Easy to Touch…” (2011), si lancia in un bungee jump nel tentativo di toccare la luna, nella notte in cui il satellite si trova alla minima distanza dalla Terra; nell’ultimo, “Don’t Look at the Sun while You’re Expecting to Cross it” (2014), Zeneli decide di attraversare il sole viaggiando su una teleferica dopo che la cometa Lovejoy ha attraversato l’atmosfera del sole, uscendone intatta.
Nei tre video, le azioni performative si concludono in breve tempo, svelandone l’illusione di fondo. Gran parte delle immagini è dedicata alla fase di preparazione, caricando il tempo che precede l’azione di tensione e di attese, e ponendo l’accento sull’impegno e la forza di volontà necessarie per la realizzazione di imprese considerate impossibili.
Tutte le azioni performative – saltare nel vuoto, volare con il parapendio, lanciarsi a tutta velocità agganciato a una teleferica – implicano un certo grado di pericolosità e coraggio. La modalità stessa di ripresa, con la camera a mano, contribuisce a creare una dimensione immersiva, a dare la sensazione di essere presenti, fisicamente, accanto all’artista nel momento in cui si accinge a compiere le sue azioni.
Questi aspetti sottolineano ancora una volta la risolutezza e la determinazione necessarie per realizzare obiettivi utopici, ma forse, ancor di più, indispensabili per accettare l’eventualità del fallimento. La trilogia “When Dreams Become Necessity”, nel suo complesso, costituisce proprio una riflessione sul fallimento, inteso non come fine ma come opportunità per immaginare sentieri ancora inesplorati e accogliere lo stimolo di nuove sfide.