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Dunia Mauro. Victor
venerdì 24 Novembre 2017 - mercoledì 10 Gennaio 2018
sede: Sweet Home Gallery (Roma)
cura: Francesco Castellani.
La nuova ricerca artistica di Dunia Mauro è la messa in scena di un dramma.
Attraverso l’uso del video e di una sceneggiatura venata da una personalissima e astratta ironia, l’artista presenta al pubblico Victor, il capro espiatorio che accoglie sopra di sé i mali e le colpe della comunità, la quale, per questo processo di trasferimento, si illude di liberarsi da ogni macchia, paura o turbativa.
I personaggi della narrazione sono animali di plastica: cinque ovini, cinque cavalli e tra loro, a seminare sospetto e fomentare ostilità, un serpente.
Victor è un caprone, dall’animo nobile e profondo, la sua sensibilità complessa capace di astrarsi e immaginare dimensioni poetiche dell’esistere lo rende diverso dal branco.
Troppo diverso, presto pagherà il prezzo della sua diversità.
Allestita nella Sweet Home Gallery di Luca Guatelli, la mostra propone oltre al video, una galleria fotografica che ritrae Victor colto nella sua quotidianità vitale, immerso nel suo rapporto profondo con la natura delle cose, prima di subire la sua crudele condanna.
La storia ruota intorno ad un furto: qualcuno ha rubato le stelle dal cielo e c’è chi dice di aver visto una sagoma bianca nell’oscurità. I sospetti convergono sul pharmakos, il “maledetto”, il capro espiatorio, l’ignaro e riflessivo Victor. La sua fine decretata dalla collettività sancisce al tempo stesso la fine degli ideali, la fine della speranza e la vittoria dell’Irrazionale. Gli ovini lo condannano senza alcuna prova. La pecora bianca, il montone, la pecora nera, fino al serpente simbolo di conoscenza e deputato, per questo, a insinuare il dubbio e ad essere creduto: ogni personaggio nel video di Dunia Mauro ha una propria precisa personalità e un ruolo strategico finalizzato alla condanna di Victor.
Ma chi è Victor nella messa in scena di Dunia Mauro? Victor è il pensatore, l’idealista, il filosofo, il poeta, l’artista. È lo spirito umano per eccellenza. Victor è diverso, è l’outsider che conduce una ricerca solitaria. La sua indole troppo destabilizzante per la massa ne farà il capro espiatorio del terribile furto che sembra abbattersi come un tragico segno premonitore sul gruppo.
Victor è una storia di sogni traditi da un ragionamento ingannevole. È la storia di un’Idealista tradito dal dilagare delle pulsioni irrazionali nelle quali paure e frustrazioni, invidie e inadeguatezze si fondono con esiti violenti. Victor è l’emigrante rifiutato, il diverso che turba, il vicino che non capiamo, lo straniero arrivato a rompere gli equilibri. È la ragione e il sentimento, la purezza e l’ingenuità. Victor è la parte migliore di noi, la più esposta e fragile.
Non c’è un lieto fine, l’artista lo nega e costringe a riflettere su quesiti fondamentali: nel momento in cui sacrifichiamo Victor, cosa ci rimane? Nel momento in cui sacrifichiamo la nostra anima, cosa rimane?
“Dunia Mauro non ci consegna una risposta – cita il curatore Francesco Castellani nel suo testo – ma abilita il nostro occhio finalmente a Vedere. Vedere ciò che del nostro Essere nell’Esistente è abitualmente nascosto dietro “la faccia abusata delle cose”, dietro il sipario velato della realtà. E per renderci accettabile ogni nostra fragilità e debolezza, ogni nostra paura e preconcetto, ogni nostra illusione e crudeltà, Dunia Mauro utilizza Orwellianamente personaggi animali, figurine di plastica colorata che abitano la sua rarefatta epitome del mondo”.