sede: Fondazione per l’Arte Bartoli Felter (Cagliari).
cura: Alessandra Menesini.
Potrebbe, Efisio Niolu, dipingere e basta.
Invece no, s’impone un procedimento lungo e periglioso che ha bisogno di assoluta esattezza e di parecchio tempo.
Sono le striscioline di carta lo strumento delle sue composizioni, sottili lacerti che vengono ritagliati, trattati con gli acrilici e appesi nello studio, ad asciugare.
E poi incollati sulle tele, uno appresso all’altro, fitti e contigui.
A formare una tessitura senza varchi, aperta in misura infinitesimale verso l’esterno.
Sono le sbavature a corrodere i margini, le collisioni delle cromie a eroderne la linearità.
Efisio Niolu, artista di finissimo ingegno, progetta ogni suo lavoro come fosse un edificio.
Calibra gli spazi, ritma la successione delle bande e, quando non satura i fondi, lascia lisce aree libere al sommo delle stratificazioni sottostanti.
Bianco e nero, punteggiato dal blu nelle opere di grafica magnificenza.
E abbinamenti sfrontati di luci mediterranee, in altri pezzi carichi di giallo, di rosso, di verde, di rosa, di turchese.
“Sconfini”, titolo che è un azzardo linguistico, rivela il pensiero di un autore che sui suoi quadri situa orizzonti valicabili.
I finis terrae tracciati sulla carta da pacco – prediletta perché riottosa – son scalfiti dal passaggio dei pennelli, si spostano verso il basso e in qualche caso spariscono, assorbiti dalla pienezza di queste geometrie feconde.
C’è un movimento sommesso, nelle opere di Efisio Niolu.
Una sorta d’osmosi tra gli elementi orizzontali animati da piccole intrusioni di collage, da centellinate scolature.
Avvisaglie di disordine, nella calma apparente, e un invito a seguirle, queste strade inesplorate.
Alessandra Menesini
Inaugurazione: 7 Dicembre 2018 ore 18:00