altri risultati...
Trova le Mostre e gli Eventi nella tua Città | Segnala il tuo Evento

- Questo evento è passato.
Elena Mutinelli. Noi, neanche dannati
giovedì 9 Gennaio 2020 - sabato 29 Febbraio 2020

sede: Etra Studio Tommasi (Firenze).
“Noi, neanche dannati” è nata da un lungo sodalizio tra Elena Mutinelli e Francesca Sacchi Tommasi che ha seguito da vicino in studio l’avvicendarsi delle opere nel tempo.
Da qui l’idea di dare voce alle sculture di Elena Mutinelli animando in galleria una tavola rotonda dell’Italia delle signorie, fucina di idee, che hanno fatto di noi un carisma nel mondo e nell’arte.
I guerrieri metropolitani dal forte aspetto grottesco qui si ritrovano insieme a pezzi di storia rivestendosi dei loro panni come a riconoscersi nei tratti, nei solchi, nella somiglianza agli eroi di cui l’ignoranza li ha resi orfani.
Assistiamo qui ad un convivio di personaggi a cui la Mutinelli ha dato vita, che attoniti si guardano e osservano il pubblico, Italia delle signorie, dalle strade ancora troppo strette, alcune espressioni medioevali non tradiscono il gene: “In quei volti vi ritrovo il grottesco e l’assoluto dei nostri padri e Noi, neanche dannati, orfani di eroi… E.
Mutinelli”.
Questa mostra si apre in chiave ironica per mezzo di una incisività espressiva caricaturale ricollocando e trasfigurando le fisionomie metropolitane che passando di personaggio in personaggio dal tardo umanesimo al rinascimento, ritrovano la loro identità.
La scultura più recente Al guerriero non piace il dettaglio, 2019 work in progress, potrebbe essere il vicino di casa, il volto che incrociamo in viaggio e non rivedremo più, l’anonimo dunque diventa personaggio nei panni di chi fu; abbiamo i Ministri di Nostra madre chiesa, le cortigiane, i bosini, i dotti, chi ci consiglia, abbiamo il colore della smorfia che in tutte le forme d’arte ci rende persin belli, narcisisti ora più che mai imbevuti di immagini.
Il coraggio di saper essere gallerista è ben espresso in questa scelta.
In Noi, Neanche dannati, Francesca Sacchi Tommasi presenta al pubblico il lato nascosta dell’artista attraverso un percorso che si identifica coniugando le opere recentissime alle prime opere inedite al pubblico.
Un faccia a faccia tra ironico e drammatico che giunge fino a presentare anche il lato folle in Sapientia Hominum.
Infine, si ritorna al corpo bello e seducente ma non prima di passare dalla tensione dell’Eros, dal dirompente palpitare di vita e desiderio di immortalità, in questo tratto sono esposte le tappe iconografiche dell’opera della Mutinelli dal mistero della nascita a quello della morte.
Noi, neanche dannati presenta un corpo di sculture che affondano a piene mani nella fragilità della figura umana come a denunciare un desiderio di umanesimo moderno.
Elena Mutinelli nasce a Milano il 4 luglio 1967. L’artista milanese fin da adolescente frequenta a Milano lo studio di Gino Cosentino, scultore di origine siciliana allievo di Arturo Martini, che le insegna l’amore per il marmo e la forma. Elena Mutinelli, nipote dello scultore Silvio Monfrini, autore del monumento a Francesco Baracca a Milano, allievo di Ernesto Bazzaro, approfondisce la tradizione della scultura figurativa. Dopo aver conseguito la Laurea di Scultura all’Accademia di Belle Arti di Brera nell’anno Accademico 1989/90 con i docenti A. Cavaliere, Cascella, L. Silvestri, nel 1990/91, si trasferisce a Pietrasanta per apprendere la tecnica del marmo. Successivamente tra il 1992 e il 1995 lavora tra Milano e Pietrasanta. Si stabilisce definitivamente nel 1995 a Milano, città che le offre l’opportunità di collaborare con gallerie d’arte storiche di rilievo. Nel l998 apre un nuovo studio a Milano dove le è possibile dedicarsi totalmente alla scultura e all’opera del Duomo di Milano. In questi anni riceve l’incarico come collaboratrice esterna della Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano, rapporto professionale che già sussisteva dal 1992 ma in modo frammentario. La collaborazione con la Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano la vede coinvolta nella riproduzione di opere in marmo originali con opere in marmo in copia lavorate presso il proprio studio. Dal 2003 al 2005 assume l’incarico dalla Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano di dirigere il cantiere degli scalpellini presso la Casa di Reclusione di Opera (MI), insegnando loro a riprodurre fedelmente dal modello originale le sculture e gli ornati del Duomo di Milano. Elena scava, entra nelle membra, ne afferra la vitalità dell’anatomia e la voglia di vivere, evidenzia la postura e l’aspetto psicologico del porsi umano, con la sapienza di chi conosce la scultura in tutte le sue forme e materiali, in primis il marmo lavorato senza mediazione di macchinari laser e quasi sempre senza modello. I suoi disegni infatti non sono preludio alle sculture ma sono opere a sé dal tratto forte e incisivo. La sua arte è espressione dell’avventurarsi nelle potenzialità dell’uomo; sculture forti, anatomie contratte alle prese con le intenzioni quotidiane dell’esistere.
Inaugurazione: 9 gennaio ore 18.30