sede: Palazzo Pepoli Campogrande (Bologna).
cura: Barbara Pavan.
La mostra “Green Welcomes Art”, curata da Barbara Pavan, è inserita nel programma di ArtCity Bologna e permette ai visitatori di immergersi in un percorso coinvolgente attraverso le sale della dimora storica di Palazzo Pepoli Campogrande allestite con le opere di Elham M. Aghili e di Patrizia Benedetta Fratus. Il tema del ritorno all’Eden costituisce il filo conduttore del progetto espositivo.
La ricerca artistica di Elham M. Aghili esplora la relazione tra esseri umani e ambiente attraverso opere tridimensionali fitomorfe e zoomorfe realizzate con il filo: forme ibride, tra vero e verosimile, che nascono dalla mescolanza tra la rappresentazione di una natura magnifica e densa di significati di cui sono permeate tutte le arti della millenaria cultura persiana delle sue origini – dalla poesia all’annodatura dei tappeti – e l’immaginazione, intesa come possibilità di trasformazione, celebrazione di quel processo di metamorfosi che è principio imprescindibile della vita. Le sue installazioni si fondono e si confondono con gli elementi naturali annullando ogni cesura specista, affermando che seppur con declinazioni diverse tutti i viventi sono manifestazioni dell’essere nel mondo. La sua è la ricerca dei punti di contatto tra i diversi attori di un cosmo in perenne divenire, un ritorno all’equilibrio del pairidaeza persiano all’origine dell’eden, in cui forme fantastiche e reali trovano nella bellezza il seme di una nuova cosmogonia.
Aghili interviene negli spazi del Palazzo con due imponenti installazioni site specific di oltre quaranta elementi tutti realizzati con filati di scarto o di errori di produzione, filo di ferro, supporti polimaterici anch’essi di recupero, attraverso tecniche miste di intreccio, annodatura e ricamo.
La ricerca di Patrizia Benedetta Fratus procede, invece, tra filosofia, mitologia, antropologia e arte. Attraverso le sue sculture morbide indaga le radici dell’immaginario e degli archetipi per approdare alla forza primordiale generatrice e ri-generatrice universale dei viventi, al principio di continuità che permea la vita nella sua perenne metamorfosi; conoscere per scardinare i limiti e i confini, per ampliare l’orizzonte visibile e immaginabile, per destabilizzare le certezze e trovare equilibri nuovi e diversi. Fratus ha realizzato per Palazzo Campogrande tre grandi installazioni morbide in bianco.
Immagine in evidenza
di Patrizia Benedetta Fratus (part.)