Emanuela Congedo. Il mio posto nel mondo

sede: Archivio Galleria Lazzaro (Milano).

Nata a Torino il 12 giugno 1969, Emanuela Congedo è commercialista di professione, ricopre attualmente importanti cariche societarie ma scrive e dipinge da quando era bambina e ama unire la parola al colore e alle immagini, come per completare un’emozione che solo un quadro o solo un testo non riuscirebbero a trasmettere da soli.

Un quadro diventa poesia, una poesia diventa un quadro: “Come una canzone, anche un quadro ha le sue parole”.
Nel giro di tre anni, pubblica due trilogie, sei libri racchiusi in due cofanetti, firmate Giorgio Mondadori Editore – Corpo Anima Mente e SoleCieloMare, in cui alle opere pittoriche si aggiungono poesie e pensieri: un variegato insieme di immagini, di pensieri e di parole che l’autrice rivolge a chi sappia apprezzare le sfumature e a chi voglia ritrovare l’arte e la bellezza in ogni attimo anche apparentemente banale della propria vita quotidiana.

Espone stabilmente nella sua galleria ÀrtEmy, in Via XX Settembre – Alassio (SV), ma ha presentato le sue opere e i suoi libri in varie occasioni, partecipando anche al Salone del Libro nella sua Torino, ad Artissima nella città di Vicenza e ad Arte Genova.
Recentemente ha intrapreso la creazione di sculture in bronzo, raffiguranti prevalentemente i suoi amati cavalli. Ama la pittura ad olio e ad acrilico, ma si diverte ad utilizzare ogni tecnica a disposizione, soprattutto contornando le pennellate di acquerello con linee di disegno a china, dando al quadro l’effetto di una vetrata illuminata dalla luce del sole.

Predilige riprodurre la realtà: i cavalli sono spesso il suo principale soggetto, una scelta dettata dalla passione per questi maestosi animali. Molto frequenti sono anche i paesaggi marini e di recente sono stati realizzati quadri meno figurativi, tendenti alla ricerca dell’astratto attraverso colpi vivaci di colori e pennellate decise, in cui si percepisce la sua esigenza di semplicità, di essenzialità, di colore, la sua ricerca di un sogno o di una favola. Dalle sue ultime opere traspare infatti la sua voglia di trovare sollievo nell’arte in una dimensione parallela lontana dalla pazzia, dalla maniacale perfezione dell’intelligenza artificiale e dalla frenesia assurda e innaturale della nostra vita quotidiana; una dimensione onirica in cui finalmente ci si può rifugiare, chiudendo la porta ad un mondo che si sta portando via, giorno dopo giorno, inesorabilmente, la nostra serenità.

Inaugurazione
Giovedì 8 maggio, ore 17,30

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